Discarica, una barriera contesa

di V.MOR.
L’ingresso di Cava Inferno trasformata a Ghedi in una discarica
L’ingresso di Cava Inferno trasformata a Ghedi in una discarica
L’ingresso di Cava Inferno trasformata a Ghedi in una discarica
L’ingresso di Cava Inferno trasformata a Ghedi in una discarica

Da bacino di escavazione a sudario dei rifiuti, la metamorfosi della Cava Inferno prosegue. Dopo il via libera ottenuto in estate, ed ultimate le operazioni preliminari stanno aumentando gradualmente i conferimenti. La Provincia di Brescia ha dato il proprio assenso alle modifiche per la viabilità d’accesso al sito e in particolar modo allo spostamento della barriera fonoassorbente già esistente. Su entrambe le questioni il Comune di Ghedi ha espresso parere favorevole al riassetto degli itinerari d’ingresso e di uscita dalla discarica, ma si è opposto alla rimodulazione della protezione che sarà alzata di 3 metri rispetto al manufatto esistente. Il Broletto replicando alle contestazioni dell’ente locale ha rilevato che «lo spostamento della barriera fonoassorbente è necessaria per la tutela delle abitazioni vicine alla discarica la mitigazione degli impatti acustici». Il sindaco di Ghedi Federico Casali ha chiesto l’acquisizione dei risultati del monitoraggio della qualità dell'aria, in particolare delle polveri, e sul percorso di accesso degli automezzi alla discarica, comunque invariato rispetto a quanto programmato nella Valutazione di impatto ambientale. La Tecnoinerti, che gestisce la ex cava dovrà presentare una pratica edilizia al Comune «per l’acquisizione del titolo autorizzativo ai lavori di ritombamento del canale lungo il tracciato stradale». Il progetto prevede l'ampliamento della carreggiata stradale di circa 2 metri, per consentire sia il traffico dei mezzi pesanti in doppio senso di marcia dal cancello carraio all'area servizi sia l'accesso. Nel bacino di escavazione esaurito saranno sepolti un milione di metri cubi di rifiuti. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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