Discariche abusive tra svolte e «rebus»

Sarà il curatore fallimentare ad assumersi l’onere di smaltire i rifiuti di  Ro
Sarà il curatore fallimentare ad assumersi l’onere di smaltire i rifiuti di Ro
Sarà il curatore fallimentare ad assumersi l’onere di smaltire i rifiuti di  Ro
Sarà il curatore fallimentare ad assumersi l’onere di smaltire i rifiuti di Ro

•• La montagna di rifiuti speciali smaltiti in modo abusivo nell’edificio in via delle Allodole è finita nel mirino del Comune di Montichiari. L’ufficio Ecologia del municipio sulla scorta del verbale relativo al sopralluogo nel capannone dismesso da parte delle guardie di Fare Ambiente e dei carabinieri che avevano scoperto una sorta di discarica con decine di big bags accatastate tra i piani dell’edificio, ha avviato un procedimento amministrativo nei confronti della ditta in fallimento con sede a Desenzano. Spetterà al curatore della procedura concorsuale occuparsi della caratterizzazione del materiale ovvero nella definizione della natura degli scarti, e successivamente dello smaltimento. Il Comune insomma ha identificato la figura giuridica che dovrà occuparsi della seconda parte della bonifica del fabbricato nella frazione Ro. La fase preliminare dell’operazione è già cominciata ed entro al massimo 12 mesi dovrà essere ultimata secondo le linee concordate con il curatore fallimentare che ha già fatto sigillare ogni ingresso dello stabile per impedire che vengano abbandonati altri rifiuti. Accatastate tra le stanze anche centinaia di onduline e latte di vernice nella maggior parte dei casi ancora piene di fluidi che in caso di perdita potrebbero impregnare il terreno. Più agevole smaltire la montagna di carta formata da bancali di dépliant stampati dieci anni fa da un’agenzia turistica della Bassa che sono state scaricati nei piani interrati. E a proposito di bonifiche, in contemporanea il Comune di Montichiari ha avviato un altro procedimento amministrativo nei confronti della società Baratti Calcestruzzi in fallimento in relazione alla presenza di rifiuti abbandonati nella ex cava omonima. In sostanza, come è emerso nella determina municipale, «la successiva chiusura del fallimento Baratti Calcestruzzi ha generato una situazione di indeterminatezza che, sulla base delle conoscenze attuali, non consente di stabilire la titolarità dell’area e conseguentemente individuare i destinatari dei provvedimenti». Risalire a chi dovrà occuparsi materialmente di bonificare i rifiuti e le macerie scaricati da ignoti dopo la chiusura dell’attività appare insomma un’impresa impossibile, o quasi. •. V.Mor.

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