LENO

Dolore senza fine per Rebecca La meningite l'ha portata via

di Milena Moneta
La bimba aveva solo due anni: sabato la febbre, poi la straziante agonia In poche ore la situazione era già disperata, ieri il tragico epilogo al Civile
La piccola Rebecca in un momento di gioia con il papà e la mamma
La piccola Rebecca in un momento di gioia con il papà e la mamma
La piccola Rebecca in un momento di gioia con il papà e la mamma
La piccola Rebecca in un momento di gioia con il papà e la mamma

Rebecca la bella, Rebecca la buona non si sveglierà più: se ne è andata mercoledì con il bagaglio leggero dei suoi due anni, compiuti all'inizio di dicembre.
Meningite fulminante, dice la medicina: una forma batterica ha colpito il cervello ed una infettiva ha intaccato i polmoni. Ceppi diversi da quelli per i quali era stata vaccinata.
È accaduto tutto in poco tempo e non c'è stato niente da fare: la bambina di Leno è passata dai giochi, dalle braccia di mamma Alessandra e papà Simone, alla terapia intensiva, in isolamento, all'ospedale civile di Brescia.
Tra bende, cannule e aghi, i medici hanno tentato tutto il possibile per aiutare il suo corpicino nella battaglia più difficile. Che purtroppo ha perso, in pochi giorni di vane speranze e indicibile dolore.
La famiglia Conizzoli, che tanto l'ha desiderata e attesa, i nonni Barbara e Franco, Rosa e Marino, gli zii Mattia, Pietro e Laura, non fanno altro che chiedersi con disperazione il perché, come in un attimo una vita piena d'amore possa essere dilaniata dal dolore.
«Come faremo a vivere senza di lei?», si chiedono tutti pensando a quella bambina, bionda e con gli occhi azzurri, che correva per casa, riempiva il cuore con le sue prime parole, con la gioia per le feste.
Venerdì ha giocato tutto il giorno con i nonni. Sabato mattina aveva la febbre: sembrava una normale influenza, come quella che avevano i genitori. Era bastata una tachipirina per abbassare la temperatura. Ma in tarda serata la febbre è risalita, accompagnata da vomito e da forme preoccupanti di irrigidimento.
Chiamato il 118, l'ambulanza è arrivata sotto casa in pochi minuti. Poi di corsa all'ospedale di Manerbio, dove le condizioni sono apparse subito gravi, tanto da decidere, un paio di ore dopo, il trasferimento al Civile di Brescia. I genitori non immaginavano che sarebbe stato il suo ultimo viaggio.
DA QUELLA NOTTE non si sono più allontanati dall'ospedale, nemmeno per un attimo, rimanendole accanto, anche se non potevano vederla che un'ora al giorno, mentre le speranze precipitosamente si affievolivano, e così anche la forza di credere a un miracolo. Che tristemente non si è avverato.
Stamattina la piccola Rebecca ritornerà nella sua casa di Leno dentro una piccola bara bianca. Sabato mattina alle 9.30 i funerali nell'Abbazia.
Muore giovane chi è caro agli dei, dicevano gli antichi. E oggi chi ha fede sa che in cielo c'è un angelo in più: si chiama Rebecca.

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