«Elezioni, basta con i soliti noti»

di M.BEN.
Elezioni a Nave? Largo ai giovani
Elezioni a Nave? Largo ai giovani
Elezioni a Nave? Largo ai giovani
Elezioni a Nave? Largo ai giovani

La politica ha bisogno di volti nuovi, anche a livello locale. È un ritornello che risuona da sempre quello messo nero su bianco da un gruppo cittadini di Nave che ha varato un manifesto-riflessione in vista in occasione delle prossime elezioni amministrative. Nel 2016 è stato riconfermato il sindaco Tiziano Bertoli, ma non è certo un’analisi critica al suo mandato quelle degli esponenti della società civile. «Ci rivolgiamo agli amministratori, ai rappresentati politici di lista e di movimento del nostro Comune. -si legge nel documento del gruppo di cittadini -. Ringraziamo tutti gli amministratori che si sono alternati negli ultimi 20 anni per quanto di buono hanno fatto, tralasciando gli eventuali errori, ma pensiamo che sia arrivato il momento di cambiare, che i soliti nomi della politica cedano il passo a persone nuove». Per questo il «manifesto» lancia un appello ai giovanissimi. «Crediamo che non si possa parlare di amministrazione democratica e democrazia in senso esteso - precisano- se le persone che se ne occupano sono sempre le stesse. Non si può parlare di miglioramento del paese e della società senza cambiamento e ricambio generazionale». Per i firmatari del documento la speranza è che nei prossimi mesi si presentino nuovi nomi con nuove prospettive di rilancio. Una riflessione del tutto legittima che però deve tener conto di un’evidenza: è sempre più difficile trovare persone, soprattutto giovani, intenzionati a dedicare un po’ del proprio tempo al bene comune e alla scena politica locale. Le difficoltà con le quali si devono confrontare oggi gli amministratori comunali sono sotto gli occhi di tutti. Se un tempo la carriera politica poteva davvero iniziare all’interno di un municipio, oggi le logiche sono diametralmente opposte. A chi arriva in Comune viene chiesta disponibilità, professionalità e un compenso spesso del tutto simbolico. Per qualcuno la strada giusta è quella della conciliazione tra il vecchio e il nuovo, tra l’esperienza e il progresso, ma per questi «semplici cittadini» - come vogliono essere definiti - c’è invece bisogno «di un cambio drastico e radicale». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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