Epidemia anomala
Sotto la lente torna
anche la rete idrica

di Valerio Morabito
I campioni biologici prelevati dai pazienti colpiti da polmonite batterica e da legionella sono all’esame dell’Istituto superiore della Sanità
I campioni biologici prelevati dai pazienti colpiti da polmonite batterica e da legionella sono all’esame dell’Istituto superiore della Sanità
I campioni biologici prelevati dai pazienti colpiti da polmonite batterica e da legionella sono all’esame dell’Istituto superiore della Sanità
I campioni biologici prelevati dai pazienti colpiti da polmonite batterica e da legionella sono all’esame dell’Istituto superiore della Sanità

Valerio Morabito La scoperta del batterio della legionella nel soffione della doccia dell'85enne deceduto a Carpenedolo per polmonite non modifica sostanzialmente il quadro affrescato sull’epidemia dalle autorità sanitarie, ma apre un nuovo fronte nel monitoraggio di un fenomeno inedito in Italia. Nessun passo indietro sia chiaro sul fatto che le torri di raffreddamento delle aziende siano state il principale veicolo di diffusione del batterio, ma a questo punto l’attenzione e i controlli dovranno tornare a concentrarsi anche sugli acquedotti e la rete idrica, forse assolti troppo frettolosamente. Lo stesso ministero della Salute ha invitato al costante monitoraggio del territorio per evidenziare eventuali altre fonti di contagio. «La polmonite di origine verosimilmente batterica è particolarmente aggressiva - si legge nella nota ministeriale -: l’Istituto superiore di Sanità ha ricevuto tutto il materiale organico relativo ai pazienti ricoverati e sta eseguendo in queste ore le dovute analisi batteriologiche. Appena i risultati delle indagini saranno completati scatterà un piano di contrasto mirato». Il che significa che l’epidemia non è stata ancora messa a fuoco. Nelle prossime ore scatterà la sanificazione degli impianti sanitari dell’abitazione di via Meli dell’85enne, seconda vittima accertata di legionella dopo Guglielmina Castelletti 69enne di Mezzane. C’è poi una terza morte sospetta quella di un 68enne di Roè Volciano avvenuta all’ospedale di Gavardo. L’epidemia però non si ferma: nelle ultime 24 ore sono state diagnosticate altre 16 polmonite batteriche, nessuna riconducibile alla legionella. Tra questi il 60enne di Carpenedolo che gestisce un salone di barbiere. Si è rialzata invece la saracinesca del tabaccaio completamente ristabilito dall’infezione. A Calcinato, è giunta la conferma che un 30enne di Calcinato dipendente di un supermercato di Montichiari è stato colpito da legionella. Le sue condizioni, per fortuna, sono in lieve ma costante miglioramento. Il morbo del legionario ha colpito anche Lonato. L’EMERGENZA è tutt’altro che finita. All’ospedale di Asola, per dare un’idea della situazione 20 posti letto su 21 disponibili sono occupati da pazienti affetti da polmonite batterica, ed oltre la metà proveniente dal territorio bresciano. Una 60enne di Asola, in queste ultime ore, è stata trasferita in gravi condizioni per sospetta legionella all'ospedale Poma di Mantova. Tre persone che a fine agosto avevano organizzato una battuta di pesca in un laghetto artificiale di Acquafredda si sono ammalati di polmonite. Per quanto concerne il bollettino dei pazienti più gravi, il 57enne di Carpenedolo colpito da legionella ricoverato a Milano è in lieve miglioramento. Stesso discorso per il 29enne di Roe Volciano e per il 43enne di Remedello, ricoverati al San Gerardo di Monza. Stazionarie, infine, le condizioni di salute del 57enne di Remedello ricoverato in una struttura di Pavia. •

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