Ex caserma «Serini» Un piano per accelerare la riconversione del sito

Una veduta aerea della  caserma Serini dismessa da 30 anni: l’immobile che versa in stato di degrado potrebbe trasformarsi da problema a opportunità
Una veduta aerea della caserma Serini dismessa da 30 anni: l’immobile che versa in stato di degrado potrebbe trasformarsi da problema a opportunità
Una veduta aerea della  caserma Serini dismessa da 30 anni: l’immobile che versa in stato di degrado potrebbe trasformarsi da problema a opportunità
Una veduta aerea della caserma Serini dismessa da 30 anni: l’immobile che versa in stato di degrado potrebbe trasformarsi da problema a opportunità

Cambiare la destinazione urbanistica del sito militare dismesso da 30 anni, che versa in condizioni di profondo degrado, per incentivare la riconversione della ex caserma Serini. La proposta del sindaco di Montichiari Marco Togni sta trovando sponda ed interesse nella Regione e nel Demanio, oggi proprietario dell’immobile con mandato di alienazione da parte dello Stato. La soluzione punta a creare condizioni favorevoli allo sviluppo dell’aeroporto e al suo indotto locale. La conformazione del presidio militare rende complessa un’operazione unica di riconversione. Se la parte a sud si presta, grazie a spazi sconfinati, ad essere trasformata in poli di smistamento merci per lo sviluppo della logistica al servizio dei voli cargo dell’aeroporto, per quella a nord - dove ci sono camerate, uffici e i comparti operativi dell’esercito ormai inutilizzati - il Comune ipotizza di riservarle una destinazione produttiva più flessibile per rispondere alle esigenze delle imprese locali. Una differenziazione urbanistica che innalzerebbe l’appeal dell’immobile tra i potenziali investitori privati. «L’obiettivo è calibrare la riconversione alla domanda del sistema di imprese, valorizzando l’area e favorendo gli investimenti per far diventare il ciclico problema della sua destinazione in un’opportunità di sviluppo», afferma Togni. Dopo una serie di incontri congiunti, richiesti dal comune, sia dal Demanio che dalla Regione sono arrivate importanti aperture ed il Comune è stato invitato a redarre una proposta scritta per avviare l’iter di un’operazione che sarebbe tra l’altro in linea con il principio del consumo di suolo essendo l’area già edificata. «Si parla molto dello sviluppo dell'aeroporto con peculiarità cargo, ma al di là di quello che il gestore effettivamente farà, bisogna ampliare la rosa di opzioni per attirare gli investitori», sottolinea il sindaco Togni. Oltre allo strumento urbanistico comunale, sull’edificio gravano i vincoli del Piano Territoriale Regionale d’Area dell’Aeroporto di Montichiari, che identifica oggi l'area come sedime aeroportuale. «Save, gestore dell'aeroporto, già nel 2016 dichiarò in un documento di non essere interessato allo sviluppo dell'aviazione civile su quell'area, e lo dimostra pure il programma di sviluppo dell'aeroporto presentato nel 2019», aggiunge il primo cittadino. «Penso ci siano la volontà politica e i presupposti tecnici per condurre in porto l’operazione e sicuramente noi la nostra parte l’abbiamo fatta - conclude Togni - Elimineremmo così per sempre lo spettro di trasformare l’ex caserma in un centro immigrati o di accoglienza, che torna di attualità ogni volta che si presenta in Italia l’emergenza profughi. Il sito va riconvertito per eliminare un problema che rischia di incidere sullo sviluppo di Montichiari e dell’intero comprensorio».•.

Suggerimenti