IL CASO

Ginnastica e maltrattamenti, incredulità e stupore a Calcinato: «Mai nessun riscontro negativo»

di Flavio Marcolini
L'assessore allo Sport Bertagna: «Chiederemo alla società se ha intenzione di continuare ad allenarsi qui»
La perquisizione della Polizia nella palestra (foto Only Crew)
La perquisizione della Polizia nella palestra (foto Only Crew)
La perquisizione della Polizia nella palestra (foto Only Crew)
La perquisizione della Polizia nella palestra (foto Only Crew)

È stata una giornata quasi surreale quella vissuta ieri da Calcinato, con il paese finito al centro delle cronache per la vicenda relativa ai maltrattamenti in palestra delle ragazzine della ginnastica ritmica e la misura cautelare comminata all’allenatrice Stefania Fogliata  del divieto di allenare su tutto il territorio nazionale.  E così, dopo i controlli e le perquisizioni degli agenti della Polizia alla palestra del Centro sportivo Vincenzo Bianchi di via Stazione che sono avvenuti nel corso degli allenamenti, la notizia si è presto diffusa tra la gente, suscitando reazioni di incredulità e stupore nella comunità.

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Gli allenamenti all'accademia Nemesi regolari fino alle 18

Gli allenamenti dell’accademia Nemesi nel pomeriggio si sono svolti regolarmente fino alle 18 e all’uscita si è notato un gruppetto di genitori - che si sono recati come al solito al centro sportivo per ritirare le loro figlie – stringersi attorno alle due allenatrici, forse per chiedere informazioni e chiarimenti. Bocche cucite, per il resto, sia tra i rari pedoni che transitano per questa strada a veloce scorrimento sia fra le ragazze delle squadre di pallavolo che in serata si sono allenate e hanno poi disputato al palasport due partite valide per i campionati provinciali Uisp e Csi.

Lo staff della società di ginnastica ritmica Nemesi opera nella palestra calcinatese da quattro anni e svolge i propri allenamenti per lo più in orario mattutino, momento che sul time table dell’impianto prima del suo arrivo risultava quasi sempre libero. Sono diverse decine le ragazze seguite dalla società nella struttura di via Stazione, di età compresa fra i quattro e i diciotto anni, alcune delle quali semiprofessioniste. E ieri il clamoroso sviluppo della vicenda ha gettato anche un’ombra di incertezza su cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane.

Dal Comune una lettera alla società

«L’attività sin qui svolta da questa società ci risulta essere stata sempre corretta e qualificata», ha detto l’assessore allo sport del Comune, Alberto Bertagna. «Non abbiamo mai ricevuto segnalazioni né riscontri negativi», ha dichiarato inoltre, precisando che «la loro gestione degli impianti è sempre stata attenta e rispettosa delle regole, nonché naturalmente in regola con i pagamenti. Apprendiamo con dispiacere che è stata emessa dall’autorità giudiziaria una ordinanza di diniego all’allenamento su tutto il territorio nazionale nei confronti dell’istruttrice sotto accusa».

«A fronte di questa novità imprevedibile - ha annunciato Bertagna - stiamo ultimando in queste ore una comunicazione scritta che invieremo alla società medesima perché ci faccia sapere se intende proseguire o meno le proprie attività nei nostri impianti sportivi ed eventualmente indichi il nominativo di un nuovo referente. Naturalmente auspichiamo che la vicenda giudiziaria faccia il suo corso e attendiamo fiduciosi di conoscerne gli sviluppi».

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