Giù le mani dal fiume «Il Chiese va difeso dai reflui del Garda»

di F.MAR.
Una istantanea del presidio
Una istantanea del presidio
Una istantanea del presidio
Una istantanea del presidio

I semplici cittadini che hanno a cuore l’ambiente non rinunciano alla battaglia, e ieri mattina, quelli che si sono organizzati e strutturati da tempo si sono dati appuntamento davanti al depuratore di Calcinatello, in via San Martino: il Comitato Cittadini di Calcinato e la Federazione delle associazioni del fiume Chiese hanno rilanciato il «no» al trasloco a Gavardo e nella Bassa delle fogne del Garda da depurare; un progetto avallato anche dal ministero che avrebbe la sua «fine» nel bacino del Chiese. «Stiamo chiedendo un’analisi sugli impatti cumulativi complessivi dell’opera - ha esordito la portavoce del Comitato Cittadini - tanto più necessaria in provincia di Brescia, dove i territori sono già drammaticamente compromessi dal punto di vista ambientale. Una provincia che fa i conti con l’inquinamento, i troppi malati di cancro e i morti di legionella di due anni fa, vittime di un’epidemia di cui non possiamo dimenticare l’origine». «Abbiamo tappezzato Calcinato e Bedizzole di manifesti per chiedere di ascoltare quello che il fiume ci sta dicendo da anni con i seri problemi delle sue acque, utilizzate lo ricordiamo anche per l’irrigazione e che quindi diventano cibo - ha aggiunto -. Da questo depuratore è stata più volte documentata l’uscita di scarichi maleodoranti, addirittura presenza di feci e carta igienica finite direttamente nel Chiese». IN TRINCEA nella manifestazione di Calcinatello anche Gianluca Bordiga, presidente della Federazione delle associazioni del Chiese: un cartello di 19 realtà no profit attive dalla sorgente alla foce del fiume in difesa dell’ambiente lungo i 160 chilometri del bacino e impegnate a loro volta nel dire no al sovraccarico biologico cui si vuole sottoporre il corso d’acqua. •

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