I sindaci del no a quota 50 Un presidio in occasione dell’assemblea dell’Ato

di C.REB.
In programma un nuovo sit in di protesta davanti all’Ato
In programma un nuovo sit in di protesta davanti all’Ato
In programma un nuovo sit in di protesta davanti all’Ato
In programma un nuovo sit in di protesta davanti all’Ato

Il fronte che si oppone al doppio depuratore di Gavardo e Montichiari continua ad ingrossare le sue fila: sono già 50 i sindaci che hanno sottoscritto la richiesta di convocazione della Conferenza dei Comuni dell’Ato. I primi cittadini di Montichiari, Gavardo, Muscoline e Prevalle hanno raccolto l’adesione di altri 46 paesi - ai 17 della Bassa e ai 22 della Valsabbia, oltre a Bedizzole, Calvagese, Montisola e Pian Camuno, si sono aggiunti nelle ultime ore anche San Paolo, Gianico e Borgo San Giacomo - per mettere sul tavolo dell’Ufficio d’Ambito il progetto del mega depuratore del lago di Garda, chiamando la politica a riprendersi il suo ruolo: quello di responsabilità nelle scelte. «È LA PRIMA volta che i sindaci autoconvocano la Conferenza dei Comuni - scrivono Marco Togni, Davide Comaglio, Giovanni Benedetti e Damiano Giustacchini in un comunicato congiunto -. Ciò dimostra l’estensione territoriale della contrarietà a questo progetto, che per gli anni futuri determinerà l’impatto ambientale sul fiume Chiese ed un aumento sconsiderato delle bollette per tutti i cittadini bresciani». Nella richiesta di convocazione dell’assemblea, i sindaci diffidano anche l’Ufficio d’Ambito «a qualsiasi iniziativa che faccia procedere l’iter autorizzativo del progetto presentato». L’Ato ha ora dieci giorni di tempo per confermare la Conferenza. «Quel giorno ci saremo anche noi - affermano i comitati ambientalisti annunciando una manifestazione di protesta davanti alla sede dell’Ufficio d’Ambito -: non lasceremo soli i sindaci del Chiese, e vogliamo proprio vedere chi voterà a favore di un progetto che non sta in piedi». Intanto venerdì, nel corso della riunione della Commissione Servizio Idrico Integrato, la Provincia di Brescia, attraverso il delegato Giovanni Battista Sarnico, ha confermato l'impegno a proseguire il dialogo e il confronto sul territorio rispetto al tema della depurazione del Garda. «Attendiamo la relazione conclusiva del ministero per conoscere nel dettaglio le note e le osservazioni contenute nel documento e procedere ad ulteriori confronti con il territorio», ha spiegato Sarnico. MA QUEL DOCUMENTO non è ancora arrivato, nonostante siano ormai passati 24 giorni dalla riunione del Tavolo tecnico. Dal fronte dei sindaci anti-depuratore si è sfilato a sopresa Carpenedolo: la maggioranza ha bocciato la mozionecontro il progetto. «La mancanza di dialogo con territorio è stata un errore, ma di fronte a un problema così grave come quello della depurazione, bisogna evitare le contrapposizioni», ha affermato in aula il sindaco Stefano Tramonti.

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