Il bracconiere «seriale» è finito in manette

di Paolo Baldi
La battute del bracconiere si svolgevano nel Parco dell’Oglio
La battute del bracconiere si svolgevano nel Parco dell’Oglio
La battute del bracconiere si svolgevano nel Parco dell’Oglio
La battute del bracconiere si svolgevano nel Parco dell’Oglio

Il mese scorso avevano recuperato un fucile da caccia con la matricola abrasa appena abbandonato nella Riserva naturale del Bosco di Barco mentre erano sulle sue tracce. Nell’ultimo fine settimana hanno fatto centro: non potranno probabilmente attribuire al bracconiere che hanno arrestato anche la proprietà dell’altra arma, ma non sarà neppure necessario, perchè stavolta Diego Marchini, ex cacciatore di Orzinuovi privo da tempo di licenza per la sua passione per l’illegalità, è stato fermato dalla Oolizia locale orceana mentre attraversava in auto il Parco dell’Oglio con un fucile nell’abitacolo, anche questo coi numeri di serie cancellati. Niente licenza e arma illegale: quanto bastava per portarlo in carcere a Brescia, dove stamane sarà interrogato dal Gip, che deciderà se confermare o meno il provvedimento restrittivo. Diego Marchini, un 57enne residente a Orzinuovi, nel mirino da anni di guardie venatorie volontarie, guardie del Parco e appunto Polizia locale, è stato arrestato con ol supporto dei carabinieri della Compagnia di Verolanuova, e l’operazione ha (forse) messo fine a una lunga storia di illegalità dai contorni anche piuttosto raccapriccianti. La carriera di sparatore senza regole di Marchini aveva negli anni subito già due intoppi grazie all’attività volontaria delle guardie venatorie del Servizio di vigilanza ambientale di Legambiente, affiancate nel secondo caso da quelle della Lega per l’abolizione della caccia. Verificando in entrambe le circostanze la sua predilezione per le aree protette del Parco dell’ Oglio, nella prima le guardie lo avevano individuato e denunciato nel Bosco di Barco, nella seconda a Bompensiero. E in entrambe le occasioni avevano scoperto la sua passione per i fringillidi (protetti) che amava spennare direttamente sul luogo dell’ab- battimento. LA PRIMA volta, nel 2014, il cacciatore (era ancora tale) era stato sorpreso mentre abbatteva uccelli protetti e particolarmente protetti (per poi spennarli sul posto) usando un richiamo elettroacustico. Nel secondo, già bracconiere per via della sospensione della licenza arrivata nel frattempo, si dilettava con lo stesso passatempo usando però due fonofil in contemporanea. In quest’ultima occasione era riuscito a sfuggire al controllo in mattinata, ma era stato preso al pomeriggio dopo che era tornato a cacciare nello stesso luogo. In tempi più recenti Diego Marchini era stato denunciato per aver bucato le gomme dell’auto dei volontari, e nel maggio di quest’anno, fregandosene persino della caccia chiusa da mesi, era stato visto arrivare in pieno Parco, scendere dall’automobile e sparare all’avifauna per poi sparire. Domenica le sue battute fuorilegge sono finite. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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