Il caso Linea Verde Il traffico pesante ha le ore contate

di F.PIO.

È servito un intervento della magistratura, una sentenza per sbloccare la vicenda, o meglio il percorso della bretella di collegamento tra la strada provinciale 1 e lo stabilimento di Manerbio di «Linea verde». Un «percorso» decisamente difficile, sulla cui conclusione hanno riferito in consiglio comunale il sindaco Samuele Alghisi e il vice Giandomenico Preti. La relazione ha offerto anche l’occasione per fare previsioni sui tempi di realizzazione: secondo gli amministratori i lavori saranno conclusi entro un anno, e al termine la nuova arteria permetterà finalmente di traslocare il traffico di mezzi pesanti dalla viabilità locale. IL PIANO si era arenato per via del ricorso degli agricoltori proprietari della cascina Campagna, vicina al passaggio della tangenziale Ovest. Una notizia positiva per la viabilità locale, insomma, dato che attualmente i camion di ogni dimensione transitano su strade inadatte a sostenere il passaggio di veicoli ingombranti in arrivo e in partenza ogni giorno dallo stabilimento che confeziona verdure. Alla prima notizia positiva se ne aggiunge poi una seconda: secondo la relazione dell’assessore Paola Masini, il Comune ha superato la fase di riequilibrio finanziario; una situazione sanata che consentirà all’amministrazione di pensare anche al futuro. «Abbiamo un avanzo di circa 4 milioni e 700 mila euro - ha informato l’assessore al Bilancio - e solo 500.782 risultano essere una quota libera, mentre i restanti rappresentano somme vincolate destinate a precise finalità o accantonate per prudenza. Siamo insomma fuori dal piano di riequilibrio: da oggi potremo muoverci con più agio e serenità». E c’è già qualche idea sul da farsi. Arriva per esempio dal consigliere di maggioranza Pierfausto Viviani, secondo il quale «la situazione urbanistica è molto migliorata, ed è il tempo di pensare alla riqualificazione di via Madre Teresa di Calcutta». •

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