Il mega teatro torna in agenda

di C.REB.
In una simulazione al computer il futuro aspetto della Concert Hall
In una simulazione al computer il futuro aspetto della Concert Hall
In una simulazione al computer il futuro aspetto della Concert Hall
In una simulazione al computer il futuro aspetto della Concert Hall

Nonostante le polemiche che hanno accompagnato la gestazione preliminare del progetto, è stato avviato in Regione l’iter autorizzativo del Franciacorta Concert Hall. Il complesso prevede un teatro da 6.381 posti, un auditorium da 444, un hotel da 90 stanze, un ristorante, svariati bar, una sala prove ed una per eventi, un museo della musica, un istituto superiore a indirizzo musicale ed i parcheggi, il tutto di fronte alle Porte Franche di Erbusco. L’operazione resta sotto un fuoco incrociato di critiche. «Brescia non ha bisogno dell'ennesima cementificazione o di cattedrali nel deserto, dopo gli esempi della Fiera e dell'aeroporto di Montichiari - osserva il consigliere regionale del Gruppo Misto Viviana Beccalossi -. Ero perplessa dopo aver esaminato il progetto, lo sono ancora di più dopo l’emergenza Covid che ha messo in crisi il settore dello spettacolo italiano, con la Scala che riapre tra mille difficoltà e le maestranze costrette nelle scorse settimane a organizzare collette per affrontare la crisi. L’idea di costruire un teatro da 6400 posti e relative infrastrutture è sproporzionata e forse oggi fuori dal contesto storico». Per Viviana Beccalossi «non è possibile tacere i problemi di impatto ambientale dell’opera, su un’area vincolata, in parte classificata come zona agricola di salvaguardia e con la presenza di siti archeologici. Da ex assessore regionale al Territorio che ha proposto e fatto approvare la prima legge contro il consumo di suolo tutte queste perplessità non fanno che aumentare». Il consigliere regionale chiama alla mobilitazione amministratori della Franciacorta e imprenditori vitivinicoli, «per bloccare l’operazione». •

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