Il nuovo depuratore scaccia lo spettro delle sanzioni dell’Ue

di Cinzia Reboni
L’investimento per il nuovo depuratore è di 3 milioni. La rete di collettamento costa  8,5 milioni di euroUna delle proteste contro il collettore al servizio del lago di Garda
L’investimento per il nuovo depuratore è di 3 milioni. La rete di collettamento costa 8,5 milioni di euroUna delle proteste contro il collettore al servizio del lago di Garda
L’investimento per il nuovo depuratore è di 3 milioni. La rete di collettamento costa  8,5 milioni di euroUna delle proteste contro il collettore al servizio del lago di Garda
L’investimento per il nuovo depuratore è di 3 milioni. La rete di collettamento costa 8,5 milioni di euroUna delle proteste contro il collettore al servizio del lago di Garda

Grazie ai maxi investimenti di A2A, la rete di depurazione bresciana si sta rapidamente allineando agli standard europei allontanando lo spettro delle infrazioni comunitarie. Il moderno depuratore di San Paolo è entrato in funzione, ed entro fine anno saranno collegati 16 dei 30 terminali di acque nere non trattate che scaricano nel reticolo idrico comunale. L’operazione consentirà di uscire dalla procedura di infrazione europea determinata dalla mancanza di un adeguato trattamento depurativo del carico inquinante generato dall’agglomerato, che comprende l’intero territorio comunale e la frazione Cadignano di Verolanuova. La costruzione del depuratore ha comportato un investimento di 3 milioni di euro, per metà sostenuto da A2A Ciclo Idrico e per l’altra metà finanziato da Ato e Regione Lombardia. L’impatto ambientale contenuto e le innovative tecnologie green dell’impianto, hanno creato attorno all’opera un clima di condivisione collettiva del territorio. Quanto al sistema di collettamento, che si presenta piuttosto complesso, l’investimento totale ammonta a 8,5 milioni di euro, interamente a carico di A2A. Il primo step di lavori, iniziati nel maggio del 2018 e che si concluderanno come detto entro fine 2020, prevede il collegamento all’impianto di depurazione di 3.847 abitanti, oltre ai 761 di Cadignano. Il prossimo anno verranno collegate anche le frazioni Cremezzano, Scarpizzolo e Trignano, eliminando i restanti 14 terminali che collettano 1.178 abitanti. Il nuovo depuratore è dimensionato per servire non solo la popolazione attualmente residente nell’agglomerato, circa 6.000 abitanti, ma ha una potenzialità complessiva pari al doppio degli utenti. Costruito a sud dell’abitato di San Paolo, vicino alla strada provinciale 9 «Quinzanese», il nuovo impianto si sviluppa su due linee parallele, su una superficie complessiva di circa 8.500 metri quadrati, ed è costituito da più sezioni modulari di trattamento. Il processo depurativo si articola in una prima fase di separazione delle componenti «grossolane» tramite griglie e rimuovendo la sabbia in apposite vasche. La seconda fase è costituita da un trattamento biologico con biomassa, finalizzato a degradare la sostanza organica e le sostanze nutrienti, come azoto e fosforo, responsabili dell’eutrofizzazione dei corsi d’acqua. Il naturale trattamento biologico avviene mediante la presenza di batteri all’interno di due bacini aerati, mentre la separazione dei batteri dall’acqua pulita, ovvero la chiarificazione, avviene in due bacini di sedimentazione. L’IMPIANTO È DOTATO di una sezione di disinfezione dell’acqua depurata e di disidratazione meccanica dei fanghi biologici, per ridurre il volume degli stessi al fine di limitarne la quantità che verrà inviata a smaltimento. In occasione di periodi caratterizzati da intense precipitazioni un’ulteriore griglia posta sullo scarico delle acque in eccesso eviterà di sversare nel corso d’acqua materiali grossolani trascinati dalle piogge nella rete fognaria. Un gruppo elettrogeno permetterà infine il funzionamento minimo dell’impianto anche in caso di blackout. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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