«Il Parco delle Cave ha un futuro nella Bassa»

di V.MOR.
Il parco cittadinoUno scorcio del Parco delle Cave di Brescia
Il parco cittadinoUno scorcio del Parco delle Cave di Brescia
Il parco cittadinoUno scorcio del Parco delle Cave di Brescia
Il parco cittadinoUno scorcio del Parco delle Cave di Brescia

Arriva da Legambiente, verrà presto sottoposta a tutte le amministrazioni comunali interessate e potrebbe avere concrete possibilità di diventare realtà la proposta di dare decisamente corpo, e anche «coerenza», a un’area per adesso ancora poco compiuta: il Parco delle Cave di Brescia. L’idea è semplicemente (si fa per dire) quella di allargarlo su una scala molto più ampia estendendolo anche ai territori dei comuni circostanti. È il progetto proposto dal circolo di Legambiente «La nostra terra», che raggruppa le realtà di Ghedi, Castenedolo, Borgosatollo e Montirone, e come detto, nei prossimi mesi potrebbe essere accolto da parte delle istituzioni locali chiamate in causa; tra le quali c’è anche quella di Bagnolo e Poncarale. Nella relazione descrittiva del piano dell’associazione ambientalista viene sottolineato che «l’allargamento del Parco locale di interesse sovracomunale delle cave di Brescia ai comuni di Castenedolo, Montirone, Ghedi, Poncarale, Bagnolo Mella e Borgosatollo permetterebbe il recupero di aree di cava degradate, la conservazione della biodiversità e la creazione di corridoi ecologici». E allargando ulteriormente il discorso, «l’ampliamento del Parco delle Cave di Brescia permetterà la formazione di una cintura verde che andrebbe dal monte Maddalena al fiume Mella». Legambiente ha anche proposto alcuni criteri per individuare le aree da inserire in questo progetto. In primo luogo «le zone oggetto di escavazione e comprese nel piano provinciale cave 2005-2015, zone degradate che comprendono anche aree industriali da riqualificare». Infine, tra le motivazioni proposte a sostegno di questo piano c’è il tema sempre attualissimo della cosiddetta mobilità dolce: «Questo progetto permette di ripensare la rete della mobilità ciclopedonale nei comuni interessati - conclude l’associazione - sia per gli spostamenti scuola lavoro, sia per la fruizione ricreativa». •

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