Il «Premio Treccani»
ringiovanisce il format

L’assessore Renato Baratti e il vice sindaco Basilio Rodella
L’assessore Renato Baratti e il vice sindaco Basilio Rodella
L’assessore Renato Baratti e il vice sindaco Basilio Rodella
L’assessore Renato Baratti e il vice sindaco Basilio Rodella

Il Premio nazionale di pittura Treccani degli Alfieri, giunto alla 23a edizione, è stato presentata ieri in municipio dal vice sindaco di Montichiari Basilio Rodella, assessore alla Cultura, e da Renato Baratti, assessore al Bilancio. Il primo ha spiegato i dettagli di questa edizione, il secondo si è congratulato «per aver speso meno rispetto ai precedenti budget, pur mantenendo alta la qualità del Premio». Un concorso che, a differenza delle precedenti edizioni propone altre tre sezioni, oltre alla pittura: scultura, fotografia e video. Ed è riservato ad artisti di età tra i 18 ed i 35 anni. «Era giunto il momento, pur salvaguardando le indubbie qualità di questo Premio, di svecchiare le edizioni - afferma Basilio Rodella - cercando di puntare soprattutto su ragazzi, studenti, giovani desiderosi di impegnarsi con la creatività. Per questo ricerchiamo iscritti a scuole artistiche, membri di associazioni culturali, universitari o studenti delle accademie di Belle arti».

Il vincitore oltre ad un buono del valore di 1000 euro potrà esporre in una personale al Museo Lechi all’inizio del prossimo anno. Il tutto si collega strettamente agli obiettivi che l’assessorato si è posto per i prossimi anni, ovvero di istituire un archivio storico-fotografico su Montichiari e in merito al quale il Premio Treccani avrebbe un ruolo fondamentale. Il Premio fu istituito per la prima volta nel 1960 fino al 1979. Riprese poi dopo un lungo periodo di pausa nel 1998, diventando poi a cadenza biennale. Nomi significativi del panorama nazionale nelle discipline della pittura e scultura hanno partecipato a questo evento culturale: Antonio Stagnoli (vincitore della prima edizione assieme a Giacomo Bergomi), Sergio Pagiaro, Giovanni Repossi, Luciano Cottini, Tullio Cattaneo, Piero Mosti. «In queste settimane - conclude Rodella - abbiamo spedito mail per sollecitare privati, scuole e diversi sodalizi a partecipare». Dulcis in fundo, una stretta collaborazione con l’Accademia di Santa Giulia. Le iscrizioni si chiuderanno il 9 dicembre mentre la consegna delle opere avverrà dal 14 al 17 dicembre. La mostra collettiva dei finalisti rimarrà aperta nel Museo Lechi dal 21 gennaio all’11 febbraio 2017. Regolamento e scheda di iscrizione sono pubblicate nel sito: www.montichiari.it. F.D.C.

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