Il presidio «convocato» al Tavolo «Ma la protesta non si ferma»

I portavoce del presidio 9 Agosto
I portavoce del presidio 9 Agosto
I portavoce del presidio 9 Agosto
I portavoce del presidio 9 Agosto

Domani è stato convocato un tavolo istituzionale per «gestire» il presidio che dal 9 agosto staziona davanti al Broletto per protestare contro la nomina del commissario e la scelta di costruire gli impianti del depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari. Al vertice parteciperanno i portavoce della protesta e i rappresentanti di Prefettura, Loggia e Provincia. «La volontà è di proseguire ad oltranza - spiega Gianluca Bordiga del coordinamento dei comitati -. Ma c’è stato un “irrigidimento“ nei nostri confronti. Per questo abbiamo chiesto un incontro con il questore, che ci ha confermato che il presidio non ha mai creato problemi». L’apertura di un tavolo legittima in qualche modo la presenza dei manifestanti in piazza Paolo VI. «Anche se spesso le nostre richieste restano lettera morta - aggiunge Sergio Aurora -. Avevamo cercato un dialogo con il sindaco Emilio Del Bono per trovare una soluzione per “proteggere“ i volontari che fanno il turno di notte con una copertura o un gazebo, ma non abbiamo ottenuto risposta». Il presidio «ha raggiunto un peso politico nel dibattito istituzionale - rimarca Marco Apostoli -, ed è in piazza Paolo VI semplicemente perchè qui c’è la sede del prefetto commissario, e noi contestiamo sia la sua nomina che la sua scelta sulla localizzazione degli impianti. Abbiamo inviato una Pec anche al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per spiegare che il prefetto, che dovrebbe fare da collante dei territori, si è apertamente schierato a favore di qualcuno. Chiediamo di fermare tutto finchè siamo ancora in tempo». Per Alessandro Scattolo «il presidio è ispirato a una protesta democratica e civile. Dietro le pressioni ci sono dei mandanti. E il silenzio della Loggia è rumoroso. Si è parlato di degrado urbano, ma non c’è niente di più “decoroso“ di una piazza partecipata, viva. Il presidio è un’esperienza di crescita per la città, l’agorà di un dibattito culturale, sociale e politico». Il presidio - sostengono i comitati - «cesserà quando si riapriranno le trattative per trovare la soluzione migliore alla localizzazione del depuratore». C.Reb.

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