Impianto di biogas sotto la lente

di V.MOR.
Il rendering del futuro impianto di biogas a Bredazzane
Il rendering del futuro impianto di biogas a Bredazzane
Il rendering del futuro impianto di biogas a Bredazzane
Il rendering del futuro impianto di biogas a Bredazzane

Il sindaco Marco Togni bolla come pretestuose le polemiche alimentate dalle minoranze sull’impianto a biogas che dovrebbe vedere la luce nella frazione di Bredazzane a Montichiari. «La Giunta uscente nel 2016 autorizzò un progetto analogo senza porsi troppe domande - osserva il primo cittadino -. Del resto dopo la riforma Bassanini le licenze o le autorizzazioni sono state tolte dalla competenza della parte politica ed è stata affidata e funzionari e dirigenti». L’esecutivo di Montichiari vuole comunque vederci chiaro. La Giunta ha chiesto alla società Bio Sole chiamata a gestire l’impianto «ulteriori informazioni e valutazioni riguardo gli effetti ambientali, anche cumulativi, che deriverebbero dalla nuova attività». L’obiettivo è verificare la compatibilità del progetto in rapporto ad altri fattori di stress ambientali del territorio come discariche e cave. L’istruttoria al momento è sospesa in attesa del parere dei Vigili del fuoco e della documentazione extra della società. L’impianto di biogas occuperà 33.780 metri quadri ed avrà una capacità pari a 300 Sm3 /h. L’unico nodo da sciogliere è la localizzazione anche se nella relazione di Bio Sole viene precisato che la struttura non interferirà sulle aree abitate essendo posizionata a 1,5 chilometri dal centro di Montichiari, Carpenedolo e Calvisano. La distanza scende a un chilometro per Bredazzane e a 500 metri dall'azienda zootecnica più vicina. L’impianto - che non sarà sottoposto alla procedura di Via - avrà una potenzialità di trattamento di reflui zootecnici pari a 129,8 tonnellate al giorno inferiore a 150 tonnellate di materie complessivamente in ingresso al sistema. •

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