In 1.500
pazienti vagano
alla ricerca di cure

di Valerio Morabito
Medico di base: «odissea» estiva per 1.500 pazienti di Carpenedolo
Medico di base: «odissea» estiva per 1.500 pazienti di Carpenedolo
Medico di base: «odissea» estiva per 1.500 pazienti di Carpenedolo
Medico di base: «odissea» estiva per 1.500 pazienti di Carpenedolo

Millecinquecento persone costrette a vagare in piena estate nella Bassa per essere visitati e ricevere le cure di base. Il tutto con buona pace del rafforzamento dell’assistenza di prossimità auspicato ad ogni livello istituzionale dopo la pandemia. AD APRIRE L’ENNESIMA falla nella rete di servizi sanitari è stata la legittima decisione della dottoressa Francesca Calesani di trasferirsi da Carpenedolo. Per i suoi 1.500 pazienti è scattata così la ricerca di un nuovo medico base, ma su tutti è piovuta una doccia gelata. In paese non arriverà nessun professionista per sostituire la dottoressa Francesca Calesani. Un decimo degli abitanti di Carpenedolo insomma dovrà migrare facendo affidamento ad altri ambulatori in vari Comuni del distretto. Una vicenda che ha fatto esplodere rabbia e indignazione tra i cittadini, che in queste ore stanno cercando di trovare una «sistemazione» tra i medici di Montichiari, Acquafredda, Calvisano e Remedello. I più penalizzati sono naturalmente gli anziani, molti dei quali non dispongono di auto per raggiungere i Comuni limitrofi. DA PARTE DEL personale degli sportelli della Ats - ammettono i pazienti -, c’è stata la massima disponibilità, «ma ci hanno espressamente consigliato di affidarci a medici con uno studio fuori paese. Ci è stato ribadito che al momento non è prevista la sostituzione della dottoressa Francesca Calesani». Per gli ammalati cronici e le persone più fragili insomma è giocoforza dover scegliere un medico di base che ha un ambulatorio nei paesi confinanti. La protesta tuttavia monta, soprattutto chi si trova in oggettiva difficoltà. «Le persone più giovani possono arrangiarsi e magari attendere degli sviluppo, ma come dovranno fare gli anziani?», osserva Giuliana Vergolini, una delle pazienti rimaste orfane della dottoressa Francesca Calesani. «Ho chiamato l’Ats e mi è stato confermato che la dottoressa non sarà rimpiazzata. Mi hanno consigliato di optare per un medico a Montichiari», conferma Rita Gaspari. «Mia madre di 90 anni, con serie patologie, dovrà prendere un medico di un altro paese. È incredibile. Sono andata alla Ats e mi hanno spiegato che medici a Carpenedolo non sono più disponibili, così bisogna spostarsi in un altro paese», rimarca Maria Treccani. Sulla vicenda, intanto è intervenuto anche il sindaco Stefano Tramonti che ha prima di tutto ricordato che la dottoressa Francesca Caselani faceva parte di un distretto che ha come capofila Montichiari. «Deve essere chiaro che questa situazione non dipende dal Comune di Carpenedolo – afferma il sindaco Stefano Tramonti – a differenza di quello che l’Ats sta riferendo ad alcuni cittadini. Chi ha la responsabilità di informare i cittadini, ovvero l’Agenzia di tutela della Salute, deve comunicare notizie corrette e non applicare uno sport poco istituzionale sintetizzando la situazione addossando al sindaco una competenza che non ha e lasciando intendere alle persone che il disagio è causato dall’ente. Infine consiglio ai cittadini di controllare, con una certa frequenza, quando si libereranno posti negli ambulatori dei medici presenti sul nostro territorio». •

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