In aula si vota il bilancio Le minoranze disertano

Il flash mob inscenato giovedì  pomeriggio dalle opposizioni di Desenzano
Il flash mob inscenato giovedì pomeriggio dalle opposizioni di Desenzano
Il flash mob inscenato giovedì  pomeriggio dalle opposizioni di Desenzano
Il flash mob inscenato giovedì pomeriggio dalle opposizioni di Desenzano

Approvato in solitaria dalla maggioranza il bilancio consuntivo di Desenzano: giovedì sera in Consiglio comunale l’intera compagine di minoranza formata da Pd, Lista Righetti, Desenzano Popolare e 5 Stelle più l’ex consigliere leghista Patrizia Solza, oggi Gruppo misto hanno disertato l’aula. La protesta è rivolta alla diatriba tra il sindaco Guido Malinverno e il presidente del consiglio Rino Polloni su un punto all’ordine del giorno, prima tolto e poi reinserito e sulla decisione di dimezzare i tempi di intervento dei consiglieri. [CROSSHEAD]«Ciò sta a significare – fanno sapere le minoranze – che un consigliere non capogruppo avrà a disposizione solo due minuti e mezzo: un atto dispotico, di una gravità inaudita, all’insegna del decido io e solo io: Polloni agisce esasperando ogni giorno di più la situazione, perpetrando un comportamento inaccettabile e antidemocratico». Nell’elenco delle critiche non mancano poi la nota vicenda sul dibattito per la campagna vaccinale anti-Covid, e le occasioni in cui «sono stati calpestati i diritti delle minoranze e ai consiglieri è stata tolta la parola a piacimento». Poche ore prima della seduta l’assessore al Bilancio Pietro Avanzi aveva anticipato i contenuti del rendiconto. L’avanzo si attesta intorno a 4,6 milioni, che saranno reinvestiti nel 2021 in opere pubbliche: gli investimenti previsti, grazie anche agli oneri di urbanizzazione, ai fondi già stanziati per il Polo delle emergenze e alla tassa di soggiorno, si avvicineranno ai 10 milioni. Tra le opere in agenda spiccano la riqualificazione del lungolago, l’eliminazione di alcuni scarichi a lago e vari interventi nell’ambito del «Progetto decoro». A questo si aggiunge il progetto della nuova scuola, in tutto 7 milioni, finanziati però in gran parte dallo Stato. «Un avanzo di amministrazione così consistente, nonostante la crisi della pandemia – spiega Avanzi – è dovuto in larga parte al pagamento dell’Imu. Nelle nostre previsioni avevamo abbassato la stime del gettito di 3 milioni in meno. Una gestione conservativa che però non si è rivelata necessaria, in quanto i contribuenti hanno verso il dovuto».[END]

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