L’addio a Maria Salini e al mitico alpino Cumilì Un 2020 velato di tristezza

Il 2020 è stato un anno di tristezza per i centenari bresciani. Nell’arco dei 365 giorni appena andati in archivio, se ne sono andati più di 150 nonni di lungo corso. Il fisiologico declino dell’incedere dell’età è stato amplificato dalla terribile pandemia che ha colpito le fasce più fragili della popolazione. In novembre si è spenta Maria Salini, che il 14 marzo 2020 aveva tagliato il traguardo dei 109 anni. Era la più anziana di tutta la provincia, essendo nata qualche mese prima delle altre due ultracentenarie classe 1911: Emma Napolitano, originaria di Genova ma residente a Villa Carcina, venuta a mancare il 7 ottobre, ed Elisa Cailotto, emigrata da Palazzolo a Verona, l’unica al momento vivente. MARIA SALINI, NATA da una famiglia contadina nel 1911 nella cascina Mercandone sulla strada tra Manerbio e Cigole, nel 1934 aveva coronato il sogno di tutti i residenti della Bassa: lavorare come operaia alla Marzotto. Ma nel 2020 c’è stata un’altra perdita importante: quella di Giacomo Vivenzi, per tutta la Valtrompia «Cumilì», decano degli alpini e uomo più anziano della Lombardia fino a settembre, quando si è spento nella sua casa di Marcheno alla bella età di 107 anni e 137 giorni. La sua vita - fatta di lavoro e tanta fatica - è stata scandita dai ricordi di guerra, prima tra le penne nere del battaglione Vestone, quello narrato da Rigoni Stern, e poi al fronte nel secondo conflitto mondiale, «dalla parte peggiore - raccontava -, quella degli stenti, della prigionia e della lotta per sopravvivere mescolata alla speranza di tornare a casa». INSIEME A GIACOMO Vivenzi, nel corso del 2020 se ne sono andate anche Caterina Elisabetta Minini di Angolo e Caterina Sozzi di Sale Marasino, entrambe classe 1913, e sei anziane del 1914: Angela Bertoloni di Rezzato, Maria Franzoni di Bovezzo, Elena De Giuli di Leno, Maria Italia De Pellegrin di Desenzano, Pierina Gussago di Brescia e Maria Oneda di Bagnolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA