Per la sua «scelta cromatica delle tinte forti e per la resa originale delle fotografie dei monumenti» il nome dell’artista bresciano Milo, fondatore del movimento «Realtà permanente», è stato inserito nell’Atlante dell’Arte contemporanea De Agostini 2020 grazie anche alla segnalazione del critico Gianni Dunil, particolarmente colpito dalle sue opere esposte a Venezia lo scorso anno. Milo, nome d’arte di Lorenzo Mucchetti, è nato a Brescia 57 anni fa. Dopo gli iniziali progetti creativi sviluppati dal Garda alla città. tra i primi a premiarlo fu Vittorio Sgarbi, poi una serie di importanti riconoscimenti a firma del direttore della Triennale della Fotografia Luigi Gattinara e del direttore dell'Accademia di Belle Arti di Venezia Giuseppe La Bruna. Riconoscimenti che hanno portato l'artista all'attenzione di un più vasto pubblico grazie anche a diverse pubblicazioni, alcune fra queste edite da Mondadori. Per Lorenzo Mucchetti l'obiettivo è «la ricerca della pura essenza della contingenza, unico elemento autentico che resiste all'azione distruttiva del tempo», come si legge sull'Atlante De Agostini. IN PRATICA, l’artista - ispirandosi ai décollage di Mimmo Rotella - crea una sorta di manifesto con la composizione di diverse immagini del soggetto prescelto - un monumento o una costruzione cult dei territori italiani -, quindi mette tutto su tela. I colori autentici sono mantenuti, dando vita ad un vero e proprio collage di scatti. Sulle immagini sono posti depositi e frammenti di oggetti pop, quali segni dell'azione distruttiva del tempo e dell'incuria umana. • © RIPRODUZIONE RISERVATA