L’inverno irrompe a gamba tesa Anche in pianura è attesa la neve

di
Sono attese copiose nevicate in montagna e anche a basse quote
Sono attese copiose nevicate in montagna e anche a basse quote
Sono attese copiose nevicate in montagna e anche a basse quote
Sono attese copiose nevicate in montagna e anche a basse quote

Nelle prossime 48 ore l’inverno entrerà a gamba tesa sulla provincia di Brescia. Un vortice di aria fredda sta per flagellare il nostro territorio a partire da stamattina quando sono attese le prime piogge. Il brusco abbassamento delle temperature atteso domani porterà neve anche in pianura. Ma in chiave di prevenzione lo sguardo della Protezione civile sarà rivolto soprattutto alle valli dove le escursioni termiche potrebbere provocare distacchi di masse di ghiaccio o valanghe. Al momento però l’allerta è ai minimi livelli della scala. DOPO LA TREGUA concessa giovedì, quando però la Bassa sarà esposta al pericolo di nebbie fitte, venerdì e almeno fino all'Immacolata ci sarà un carosello di perturbazioni in arrivo dal Nord Atlantico, responsabili di reiterate ondate di maltempo. Tornerà a cadere copiosa la neve, ma solo sopra i mille metri di quota. In pianura e suoi laghi ci sarà un innalzamento temporaneo delle temperature che potrebbe innescare tempeste. Poi però tornerà il freddo e il ghiaccio. Complice il lockdown ancora in vigore, la limitazione degli spostamenti, la sorveglianza sulle strade montane resta a livello basso. Secondo le previsioni meteo, il mese di dicembre si annuncia ricco di neve, una sorta di beffa per i gestori degli impianti di risalita bresciani chiusi in seguito alle misure anti-contagio. La speranza della filiera legata al turismo invernale che nella nostra provincia fattura 100 milioni di euro, è di poter ripartire a gennaio, un mese storicamente favorevole dal punto di vista delle presenze di appassionati di sci. È infatti dal primo dell’anno che iniziano le tradizionali settimane bianche, alimentate soprattutto da stranieri. Bisognerà capire se i divieti di spostamento da una nazione all’altra resteranno vietati. In questo caso a beneficiarne saranno soprattutto le mete turistiche austriache che stanno già aggirando il lockdown con corridoi di ingresso dalla Svizzera e dalla Slovenia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti