L’offensiva anti-Castella riprende slancio e forza

Uno dei cortei di protesta inscenati contro la discarica Castella 2: la mobilitazione ripartirà domani con una manifestazione contro il terzo progetto
Uno dei cortei di protesta inscenati contro la discarica Castella 2: la mobilitazione ripartirà domani con una manifestazione contro il terzo progetto
Uno dei cortei di protesta inscenati contro la discarica Castella 2: la mobilitazione ripartirà domani con una manifestazione contro il terzo progetto
Uno dei cortei di protesta inscenati contro la discarica Castella 2: la mobilitazione ripartirà domani con una manifestazione contro il terzo progetto

•• Un flash mob per scongiurare il pericolo di una nuova discarica a Rezzato, al confine con Buffalora e Castenedolo. Il Codisa - Comitato difesa salute e ambiente - ed il Comitato di quartiere di Buffalora scendono nuovamente in campo contro il progetto presentato dal presidente di Garda Uno, Marco Bocchio, che ha depositato la richiesta per l’autorizzazione all’apertura nell’Ate25 di un bacino destinato a smaltire rifiuti non pericolosi, per un quantitativo di 120 mila tonnellate all’anno, per una volumetria complessiva di 905 mila metri cubi. Gli stessi numeri previsti dal progetto della Castella 2, bocciato dal Consiglio di Stato perchè «localizzato in un contesto territoriale già gravemente pregiudicato a livello ambientale e sottoposto a fattori di rischio e di pressione fortemente impattanti». Nella richiesta si parla espressamente di «un sito in precedenza interessato da attività estrattiva, dove saranno eseguite attività di deposito preliminare dei rifiuti non pericolosi in ingresso e di deposito temporaneo sia del percolato che delle acque meteoriche di prima pioggia e di recupero energetico da fonti non rinnovabili». Un «insulto alla comunità e un atto di disprezzo verso una sentenza che non lascia spazio a dubbi», sottolinea Francesco Venturini, portavoce del Codisa. E che inasprisce ulteriormente i rapporti tra Garda Uno ed il Comune di Rezzato, al quale l’utility di Padenghe ha chiesto un mega risarcimento di 47 milioni di euro per «la mancata realizzazione della Castella 2 e per lucro cessante», ovvero i presunti mancati guadagni garantiti dallo smaltimento di 905 mila metri cubi di rifiuti. La richiesta ha naturalmente gettato benzina sul fuoco. Molti amministratori stanno chiedendo alla Provincia di uscire dalla compagine societaria dell’utility di Padenghe. In particolare il Codisa auspica che il Broletto «nel caso Garda Uno non ritirasse la richiesta, esca dall’assetto della società di cui detiene il 9,76% delle quote». Anche i Comuni coinvolti dal progetto della discarica hanno scelto di fare quadrato: gli amministratori di Brescia, Borgosatollo, Rezzato e Castenedolo hanno prodotto un documento congiunto che si ripropone di «far valere l’interesse dei cittadini in tutte le sedi possibili, nello spirito e in ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato del 2020». Il «fronte del no» popolare torna dunque a farsi sentire per respingere l’ipotesi di una nuova discarica. L’appuntamento è fissato per domani alle 14.30 al Villaggio di Buffalora, nei pressi di via della Seriola Vescovada. Il corteo proseguirà fino alla chiesa parrocchiale. Le modalità della manifestazione rispetteranno rigorosamente il distanziamento sociale e tutte le norme previste nel decreto anti-contagio. •.

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