La chiesa ortodossa esalta dialogo e valori

•• Montichiari si candida a diventare la capitale bresciana del dialogo interreligioso. La chiesa ortodossa ha infatti messo profonde radici nella città. Nei giorni scorsi si è celebrato il primo rito liturgico che ha tenuto a battesimo il nuovo luogo di culto della comunità che solo a Montichiari conta circa 1.400 persone tra rumeni e moldavi. La chiesa ortodossa si trova nella frazione dei Novagli. La decisione di allestire la chiesa nel capannone della frazione è stata presa dopo che, poco meno di due anni fa, è tramontata l’idea di creare il luogo di culto nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio nel centro storico di Montichiari. Adesso la popolosa comunità di fedeli si raduna nella struttura allestita in una piccola traversa di via Erculiani. Gli ortodossi hanno colto al volo l’opportunità di acquistare un capannone artigianale dismesso. Dopo un’articolata riconversione la struttura produttiva è stata trasformata in un luogo di culto. L’edificio non è stato ancora ultimato, ma in particolar modo all’interno sono stati compiuti lavori significativi e che ripercorrono l’antica cultura religiosa degli ortodossi. In sostanza è stata sistemata la pavimentazione, installata l’Iconostasi in legno di rovere con le varie immagini sacre. Poi si è proceduto a sistemare l’impianto audio. Ma le operazioni per trasformare definitivamente il vecchio capannone nella chiesa ortodossa di Montichiari non si sono ancora concluse. Per questo motivo i vertici della comunità ortodossa hanno chiesto ai fedeli di partecipare con delle donazioni che potranno essere versate su un conto Iban. La scorsa settimana si è svolta la prima cerimonia all’interno della chiesa ortodossa, che tra i suoi protettori spirituali ha San Gregorio Armeno, oltre alle decine di fedeli intervenuti in via Erculiani hanno presenziato alla celebrazione padre Gelu Porumb e padre Gabriel Pandrea. La chiesa rappresenta un arricchimento di valori per la collettività come aveva auspicato fin dal suo arrivo a Montichiari anche dall’abate monsignor Cesare Cancarini. Non a caso quando qualche anno fa in occasione del suo «ingresso» ufficiale nella comunità, aveva messo in evidenza l'importanza del dialogo interreligioso e quindi dell'apertura facendosi accompagnare dalla pastora Anne Zell esponente della chiesa valdese di Brescia e proprio da padre Gabriel Pandrea della chiesa ortodossa. •.

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