La «deserta» strada di confine è diventata una mega discarica

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I divieti e le palizzate non scoraggiano i furbetti dell’immondiziaMateriale edile e infissi provenienti da demolizioni abbandonati vicino alla carreggiata della provincialeUno dei cumuli di rifiuti abbandonati in territorio di Montichiari Spazzatura d’antan proveniente dalla pulizia di soffitte e cantine
I divieti e le palizzate non scoraggiano i furbetti dell’immondiziaMateriale edile e infissi provenienti da demolizioni abbandonati vicino alla carreggiata della provincialeUno dei cumuli di rifiuti abbandonati in territorio di Montichiari Spazzatura d’antan proveniente dalla pulizia di soffitte e cantine
I divieti e le palizzate non scoraggiano i furbetti dell’immondiziaMateriale edile e infissi provenienti da demolizioni abbandonati vicino alla carreggiata della provincialeUno dei cumuli di rifiuti abbandonati in territorio di Montichiari Spazzatura d’antan proveniente dalla pulizia di soffitte e cantine
I divieti e le palizzate non scoraggiano i furbetti dell’immondiziaMateriale edile e infissi provenienti da demolizioni abbandonati vicino alla carreggiata della provincialeUno dei cumuli di rifiuti abbandonati in territorio di Montichiari Spazzatura d’antan proveniente dalla pulizia di soffitte e cantine

Valerio Morabito La provinciale 567 è semi-deserta, ma non passa ormai giorno che ai bordi della carreggiata non spuntino nuove montagne di rifiuti. Il fenomeno che sembra esploso in tutta la sua inciviltà dopo l’entrata in vigore delle misure per frenare il contagio Covid-19 è stato segnalato alle autorità e alle Province di Mantova e Brescia, ma è chiaro che in questo momento le priorità degli enti locali sono giustamente altre. Resta da capire come i «furbetti» dell’immondizia riescano a muoversi tra Montichiari, Esenta di Lonato e Castiglione senza finire nella rete dei controlli. Ogni piazzola di sosta della tangenziale è diventata una microdiscarica abusiva, ma scarti di ogni genere sono comparsi in cascine e porcilaie dismesse che si affacciano sulla sp 567. Neanche il posizionamento delle telecamere private per la videosorveglianza riesce a essere un deterrente. Gli «occhi elettronici» posizionati dal proprietario della cascina a fianco della tangenziale, non hanno fermato gli abbandoni di spazzatura e addirittura di macerie provenienti da cantieri. «Ho innalzato anche un muro, ma i sacchi lanciati dalle auto in corsa riescono a superare la barriera cadendo nel perimetro del casolare», racconta l’agricoltore sconsolato. Non solo scarti edili, ma sacchi indifferenziati di spazzatura, cuscini, resti di lavatrici e copertoni. Viene smaltito anche ciarpame proveniente dalla pulizia di cantine e soffitte come play-station con relativi giochi e vecchie telecamere. Le segnalazioni sono state inoltrate con tanto di materiale fotografico gli Uffici ecologia di Montichiari, Lonato e Castiglione. IL PROBLEMA da ambientale sta diventando anche igienico sanitario perché i cumuli di spazzatura umida richiamano colonie di animali selvatici, ratti soprattutto. Sullo sfondo resta anche - come avvenuto in occasione delle asfaltature - la diatriba sulla competenza del tratto di sp 567 invasa dai rifiuti che si trova esattamente al confine tra Brescia e Mantova. Tra le proposte lanciate nella segnalazione figura una giornata congiunta di pulizie concordata tra le due Province e la chiusura delle due piazzole di sosta, tenendo conto che a meno di 200 metri, sono presenti stazioni di rifornimento. La Provincia di Mantova, girando le decisioni sulla porzione bresciana al Broletto, ha già fatto sapere che «non è possibile chiudere la piazzola di sosta in quanto è sicuramente presente nel progetto definitivo-esecutivo elaborato a suo tempo da Anas. La posa di barriere in adiacenza alla piazzola di sosta non impedirebbe tra l’altro l’abbandono dei rifiuti». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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