La doccia a Carpenedolo e la scarpiera dell’Ikea

Se montare la scarpiera dell’Ikea vi sembra troppo complicato, provate a farvi una doccia a Carpenedolo: le 24 fasi di assemblaggio dell’infernale mobiletto svedese, in quel delirio di pulegge, di brugole e spinotti da infilare il diavolo sa dove, sono un gioco da ragazzi in confronto al «decalogo» che le autorità sanitarie bresciane hanno spedito ai 9 paesi colpiti dall’epidemia di polmonite, dilagata per colpa, forse, dell’acqua di rubinetto. Esempio: prima della doccia far scorrere l’acqua calda e fredda, aprire la finestra e uscire temporaneamente dal bagno. E ancora: portare la temperatura dell’acqua calda a 70-80 gradi per 30 minuti al giorno per tre giorni. E ancora: smontare e disinfettare rubinetti e tubi flessibili delle docce. Insomma, un bel casino. Il vantaggio, rispetto all’Ikea, è che le istruzioni dell’Ats non sono scritte in svedese. Lo svantaggio è che poi resta il problema di dove riporre le scarpe.

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