La notifica è fuori tempo Ritorna libero un 43enne che picchiava la compagna

di P.CITT.
Maltrattava la moglie, ma torna in libertà per un ritardo di notifica
Maltrattava la moglie, ma torna in libertà per un ritardo di notifica
Maltrattava la moglie, ma torna in libertà per un ritardo di notifica
Maltrattava la moglie, ma torna in libertà per un ritardo di notifica

Offre un terreno fertile all’opinione spesso scarsa che le persone hanno della macchina giudiziaria italiana la strana vicenda che ha avuto e ha come teatro Castenedolo. Partendo dalla fine, gli atti sono stati trasmessi alla Procura a Brescia troppo tardi: i termini per chiedere la convalida al gip erano scaduti, e così il 43enne ucraino bloccato lo scorso 31 marzo (a Castenedolo appunto) dai carabinieri e sottoposto alla misura dell’allontanamento dalla casa in cui viveva con la compagna e i figli della donna è tornato in libertà. A NOTIFICARGLI venerdì il provvedimento nell’albergo in cui era stato temporaneamente collocato (attraverso i Servizi sociali del Comune l’uomo sta cercando un nuovo alloggio in cui potersi trasferire) sono stati gli stessi carabinieri che non molte ore prima erano intervenuti nell’abitazione della famiglia a Castenedolo, per risolvere una situazione di tensione che i figli della donna si erano decisi a denunciare, mettendo fine a una convivenza a tratti difficile che durava da un decennio. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, da tempo l’uomo, che lavora nel settore della sanità, era ai ferri corti con la compagna, una 42enne di Castenedolo, e complice anche la convivenza forzata imposta dall’emergenza coronavirus, nei giorni scorsi la situazione si sarebbe fatta incandescente. LE LITI diventate sempre più accese sarebbero sfociate in diverse occasioni in veri e propri scontri fisici, con il 43enne, accusato di maltrattamenti in famiglia, che sarebbe arrivato ad alzarle le mani spingendo la donna e schiaffeggiandola. Fino a martedì, quando i figli (la famiglia sarebbe da qualche tempo al centro delle attenzioni dei Servizi sociali per le presunte violenze tra le mura domestiche) hanno appunto deciso di far intervenire i carabinieri che hanno allontanato il convivente dalla casa. Poi è arrivato l’inciampo tecnico sui termini per la trasmissione degli atti che ha rimescolato le carte.

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