IL CASO

Rapina a Montichiari, la tabaccaia: «La pistola puntata al viso non mi ha spaventata»

di Valerio Morabito
Antonella Stringa: racconta: «In queste ore ho ricevuto tanti attestati di vicinanza. Ho pensato ai colleghi che rischiano la vita per difendere l'incasso»
Uno dei banditi mentre punta la pistola al viso di Antonella Stringa che si è rifiutata di consegnare l’incasso della tabaccheria
Uno dei banditi mentre punta la pistola al viso di Antonella Stringa che si è rifiutata di consegnare l’incasso della tabaccheria
Uno dei banditi mentre punta la pistola al viso di Antonella Stringa che si è rifiutata di consegnare l’incasso della tabaccheria
Uno dei banditi mentre punta la pistola al viso di Antonella Stringa che si è rifiutata di consegnare l’incasso della tabaccheria

«Non ci spezza nessuno». Il giorno dopo aver sventato la rapina nella sua tabaccheria in via Mantova a Montichiari, Antonella Stringa non ha perso la grinta che ha costretto alla fuga la coppia di banditi armati di pistola. Il blitz, come riferito nell’edizione di ieri, è avvenuto 16,15 di martedì. I due banditi con il volto coperto da un passamontagna, sono solo riusciti a strappare di mano due smartphone ai clienti presenti al momento dell’irruzione. Refurtiva poi gettata in un aiuola poco distante dal teatro del raid. «Sto bene, ho dormito senza problemi - racconta Antonella Stringa per nulla provata dall’esperienza -. Forse ho avuto un po di incoscienza a comportarmi in quel modo. Ma la mia reazione è stata dettata dall’istinto. È accaduto tutto in pochi minuti ed è difficile descrivere certi momenti. Penso però che lo rifarei». Antonella Stringa ha prima sfidato il rapinatore che gli puntava la pistola al volto gridandogli: «Sparami, avanti». Poi ha tentato di sfilargli il passamontagna. L’esercente non sapeva che l’arma poteva essere una riproduzione giocattolo priva del tappo rosso di sicurezza, ma con fermezza si è rifiutata di consegnare l’incasso. «Credo che siano rimasti spiazzati dal mio comportamento, non avevano l’aria di essere criminali incalliti, forse questo mi ha dato coraggio – racconta ancora Antonella Stringa –. A uno dei due ho detto di spararmi in testa così si sarebbe preso 30 anni di carcere. Lui ha esitato, quasi si fosse reso conto solo in quel momento di cosa stesse facendo. Non ho avuto paura: l’unica preoccupazione è stata che si potessero sentire male i due clienti, ma anche loro hanno mostrato una grande forza d’animo». A quel punto i banditi sono fuggiti e quasi per frustrazione si sono impossessati dei cellulari, poi gettati via. «Ringrazio i carabinieri – afferma Antonella Stringa -, che sono intervenuti con straordinaria rapidità. Provo grande riconoscenza anche nei confronti delle mie commesse che mi hanno sostenuta e mi sostengono. Se temo ritorsioni? Assolutamente no. Attorno a me si è creata in queste ore una sorta di barriera di solidarietà: clienti, conoscenti, fornitori, tutti mi hanno telefonato per esprimere vicinanza, ma anche ammirazione per il mio comportamento. Ma gli attestati che ho apprezzato di più sono quelli dei colleghi tabaccai che mi sono stati vicini. Tutti loro, come me, rischiano la vita ogni giorno per difendere un incasso che non ci appartiene se non in minima parte. Grazie davvero a tutti». Intanto proseguono le indagini dei carabinieri della stazione di Montichiari, i quali dopo aver acquisito le immagini della videosorveglianza privata e le telecamere posizionate nella cittadina della Bassa sembrano essere sempre più vicini ad identificare i due rapinatori. •.

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