La terra della nascente scuola seppellirà di verde il Sin Caffaro

di Cinzia Reboni
Gli scavi per le fondamenta della nuova scuola a impatto zeroUna veduta area del nascente bosco che coprirà la ex discarica della Pianera di Castegnato
Gli scavi per le fondamenta della nuova scuola a impatto zeroUna veduta area del nascente bosco che coprirà la ex discarica della Pianera di Castegnato
Gli scavi per le fondamenta della nuova scuola a impatto zeroUna veduta area del nascente bosco che coprirà la ex discarica della Pianera di Castegnato
Gli scavi per le fondamenta della nuova scuola a impatto zeroUna veduta area del nascente bosco che coprirà la ex discarica della Pianera di Castegnato

Una scuola a impatto zero e un bosco per «dimenticare» i veleni sepolti nella discarica Pianera, inserita nel Sin Caffaro. Sono i due sogni dai risvolti ambientali che stanno prendendo forma a Castegnato, opere destinate a dare una nuova veste al territorio sotto un profilo «green». In questi giorni sono iniziati i lavori per la posa delle fondamenta della nuova scuola elementare, un impegno di spesa di oltre 6,5 milioni di euro finanziato grazie alle risorse attinte dall’avanzo di amministrazione 2019, dai contribuiti del Miur e del Gse e dagli oneri di urbanizzazione, senza dunque ricorrere al mutuo di Cassa Depositi e Prestiti come ipotizzato inizialmente. Il «polo scolastico» innovativo, che sarà ultimato tra due anni, inizia dunque a prendere forma. L’edificio della nuova elementare sorgerà nell’area tra via Scuole e via Casella, ed è stato concepito secondo i più moderni standard e con lo sguardo rivolto al futuro. Il complesso sarà ecosostenibile, soprattutto dal punto di vista dei consumi energetici, e a prova di terremoto. Verrà potenziata l'accessibilità a tutti gli edifici, saranno riviste anche la viabilità e le aree di sosta della zona, e inoltre verranno eliminate completamente le barriere architettoniche. LA TERRA IN ESUBERO prodotta dallo scavo per le fondamenta del nuovo istituto scolastico non è andata perduta, ma è stata utilizzata per «alimentare» le collinette della Pianera, dove sopra il «cimitero» di rifiuti e scarti industriali del Sin Caffaro, sta prendendo forma il bosco. Dopo l’operazione di «capping» realizzato attraverso il finanziamento del Sin Caffaro, la messa a dimora di 5.600 essenze, tra piante e arbusti, consentirà di creare un polmone verde di 47 mila metri quadrati e di cancellare il ricordo dell’ex discarica. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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