La tragedia di Alessandro tra dolore, shock e ricordi

Alessandro Cionfoli: ancora da appurare le  cause della  morte a Barcellona
Alessandro Cionfoli: ancora da appurare le cause della morte a Barcellona
Alessandro Cionfoli: ancora da appurare le  cause della  morte a Barcellona
Alessandro Cionfoli: ancora da appurare le cause della morte a Barcellona

«Non sappiamo ancora quando Alessandro tornerà a casa». All’altro capo del telefono la voce di Cristiano, il fratello minore, è straziante. Quasi un sussurro. Nella casa di via Adamello a Bagnolo il dolore si mescola in queste ore all’attesa. Le autorità di Barcellona non hanno ancora autorizzato il rientro della salma del giovane morto domenica mattina nella capitale catalana. É stata necessaria l’autopsia per capire le cause del decesso di Alessandro - che avrebbe compiuto 24 anni fra meno di un mese -, trovato senza vita nel suo appartamento. Alessandro Cionfoli da novembre era responsabile delle vendite della Clinic Trusted, e a giorni avrebbe dovuto lanciare una start-up, l’ultima avventura di quella che sembrava già una brillante carriera imprenditoriale. Diplomato al liceo scientifico Pascal di Manerbio, Alessandro aveva intrapreso gli studi universitari alla Bicocca di Milano, conseguendo rapidamente la laurea. Nonostante la giovanissima età, aveva alle spalle esperienze professionali in tutto il mondo, alternate a quella che per lui era una vera e propria «vocazione»: il volontariato. Un’esperienza che voleva riprendere, soprattutto dopo i due mesi estivi trascorsi nel 2019 a Gama, in Congo. Nei mesi scorsi aveva preso contatti con Renato Ferrari, presidente degli Amici della Tanzania. «Voleva proporre progetti di imprenditorialità nella scuola costruita accanto al Villaggio della Speranza - spiega Ferrari -, ma poi il Covid ha bloccato tutto». Si considerava un «cittadino del mondo», Alessandro. Sul suo profilo Linkedin aveva immortalato i personaggi a cui si ispirava: Martin Luther King, John Lennon, Steve Jobs ed Albert Einstein, non trascurando di scrivere che «Famiglia lavoro e sport (era appassionato di karate) sono ciò a cui tengo di più». Lo «spessore» di Alessandro si specchia anche negli scritti, in cui «fissava» le sue esperienze di vita. Nell’agosto 2018, di ritorno dalle isole Tremiti, «sopravvissuto per 5 giorni senza soldi, smartphone e nessuna attrezzatura, “armato“ solo di Nikon e Bibbia», concludeva: «Sopra ogni soffitto c'è sempre il cielo. Che è bello, ed è nostro dovere preservarlo. Siamo incredibilmente fortunati, tutti noi: non dimenticare mai la tua origine, né darla per scontata. Ogni persona ha qualcosa da insegnarti: parla con loro senza pregiudizi per rubare un anno alla loro esperienza e lavorare come professionista maturo in giovane età». «Conservo di lui un bellissimo ricordo - rimarca Federico Marini -: frequentavo casa sua perchè prendevo lezioni di inglese da sua mamma. Ho incontrato Alessandro qualche mese fa, a Bagnolo: abbiamo discusso di società europee, di progetti. Peccato non abbia avuto il tempo di godere dei frutti di tanto impegno e sacrificio». Alessandro Cionfoli lascia il papà Giovanni, amministratore delegato della Gifran di Bagnolo, la mamma Annamaria Giuliani, insegnante all’Istituto Capirola, la sorella Francesca ed il fratello Cristiano. •.

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