La zavorra del passato sull’aeroporto del futuro

Da vent’anni è un corpo estraneo custodito nel ventre molle della Bassa. L’aeroporto di Montichiari non è mai decollato, forse per quell’alone di scetticismo che accompagna ogni mega infrastruttura bresciana. Ora che lo scalo sembra aver trovato la sua identità candidandosi a diventare il crocevia dei voli cargo europei, deve subire la contrarea dei Comuni del comprensorio e delle associazioni ambientaliste. Nel mirino il piano di ampliamento che consentirebbe tra l’altro al D’Annunzio di accogliere anche i mega velivoli intercontinentali. Tra l’altro grazie all’intesa con l’aeroporto di Lipsia la Bassa sarà uno snodo cruciale della distribuzione dei prodotti made in Cina. Ma l’impatto ambientale dello scalo extra-large preoccupa, non fosse altro per i precedenti di opere che nel nome del progresso hanno già devastato la pianura. Difficile così volare alto con la zavorra di errori del passato.

Suggerimenti