Le torri dell’acquedotto salutano i bei tempi

di Riccardo Caffi
Borgo San Giacomo: un mese per demolire la torre dell’acquedottoLa torre di San Paolo: demolire e ricostruire costerà 870mila euro
Borgo San Giacomo: un mese per demolire la torre dell’acquedottoLa torre di San Paolo: demolire e ricostruire costerà 870mila euro
Borgo San Giacomo: un mese per demolire la torre dell’acquedottoLa torre di San Paolo: demolire e ricostruire costerà 870mila euro
Borgo San Giacomo: un mese per demolire la torre dell’acquedottoLa torre di San Paolo: demolire e ricostruire costerà 870mila euro

Borgo San Giacomo e San Paolo demoliscono la torre dell’acquedotto. Dopo mezzo secolo di servizio, in entrambi i comuni i due imponenti serbatoi che, sostenuti dai poderosi tralicci, si ergevano più alti del campanile, non servono più. Sono caduti in caduti in disuso e non ci sono alternative per adattarli ad altro scopo. Erette come in tanti altri comuni a metà degli anni ’60, all’inizio del boom edilizio e dell’espansione urbanistica determinata dalla realizzazione delle case popolari, le torri dell’acquedotto avevano accompagnato il tramonto della civiltà contadina, sostituita dalle innovazioni della rivoluzione industriale. Oggi le potenti pompe meccaniche attivate alla sorgente dell’acquedotto sono in grado di garantire lungo tutta la rete l’erogazione dell’acqua a pressione costante sia durante le ore del giorno che di notte, rendendo inutile il serbatoio e la torre che lo sostiene. Il cantiere per la demolizione, aperto a Borgo San Giacomo da Acque Bresciane, comporta l’interruzione di via del Soccorso e l’occupazione di parte del parcheggio davanti alle scuole. La durata dei lavori è prevista in 30 giorni. «Abbiamo valutato tutte le possibilità, premesso che dal 2015 la torre è inutilizzata - dice il sindaco di Borgo Giuseppe Lama -. Per ristrutturarla servirebbero almeno 45/50 mila euro e fra 20 anni saremmo allo stesso punto. È stata valutata l’ipotesi di una riconversione ad impianto fotovoltaico - aggiunge - ma secondo le aziende consultate non è praticabile. Altro utilizzo è difficile. L’unica soluzione resta l’abbattimento - conclude Lama -. Il preventivo fatto dal comune, sentendo ditte specializzate, era di circa 160 mila euro oltre ad Iva. In seguito all’accordo con Acque Bresciane il Comune parteciperà con una spesa di 60 mila euro». A SAN PAOLO invece, dove i lavori sono eseguiti da A2A, l’area del vecchio acquedotto, accanto al municipio, resterà chiusa per un anno, per consentire non solo l’abbattimento della torre ma anche la realizzazione del serbatoio dell’acquedotto. «La realizzazione dell’impianto si rende necessaria in quanto il serbatoio pensile esistente non è più tecnicamente idoneo a svolgere tali funzioni, per cui va dismesso e demolito - informa il sindaco Giancarla Zernini -. L’intervento comporta una spesa complessiva di circa 870.000 euro, di cui 750.000 per opere a base d’asta. Un primo stralcio prevede la realizzazione del nuovo serbatoio e delle condotte di collegamento ed un secondo la demolizione della torre». •

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