Maxi stangata sui pescatori Già pronto un ricorso collettivo

di Valerio Morabito
Le multe comminate ai 54 pescatori continuano a fare discutere
Le multe comminate ai 54 pescatori continuano a fare discutere
Le multe comminate ai 54 pescatori continuano a fare discutere
Le multe comminate ai 54 pescatori continuano a fare discutere

Le polemiche non si placano e le istituzioni cercano una via d’uscita per «liberare» i 54 appassionati di lenza ed esche dalla rete della maxi sanzione scattata durante un’ispezione nel laghetto di pesca sportiva «Mini Mella» di Poncarale. LA PRESUNTA VIOLAZIONE del lockdown in una giornata in cui era in vigore la zona arancione è costata una multa per complessivi 21 mila euro. L’assessore regionale all’Agricoltura, con delega anche a Caccia e Pesca, Fabio Rolfi ha aperto un confronto con la Prefettura per valutare eventuali passi da compiere in quello che rischia di trasformarsi in un vulnus normativo. «Quando sono scattate le sanzioni – afferma Fabio Rolfi – l’ordinanza della Regione Lombardia numero 649 era in vigore e non è stata impugnata da nessuno. Le multe hanno ignorato il provvedimento in vigore sul territorio della Lombardia. Un episodio spiacevole che abbiamo chiesto alla Prefettura di approfondire». Nelle prossime ore l’assessore regionale invierà una lettera al prefetto Attilio Visconti che ricostruisce la genesi del controllo promosso dalla Polizia locale di Flero che ha sanzionato i pescatori provenienti fuori dai confini di Poncarale. «L’obiettivo è tutelare le persone che in piena buona fede sono andate al laghetto sentendosi autorizzate dall’ordinanza della Regione - rimarca Rolfi - la pesca è uno sport a tutti gli effetti e dunque gli spostamenti da comune a comune per praticarla erano consentiti». La Polizia locale di Flero in verità ha applicato un riferimento normativo inserito nel Dpcm del Governo in contrasto con l’ordinanza della Regione che recita: «l'attività di pesca professionale è consentita in tutta la Lombardia e lo svolgimento dell'attività di pesca dilettantistico sportiva, compresa quella subacquea e con l'uso di natante, è limitata esclusivamente nel territorio della provincia di residenza, domicilio o abitazione». Sul laghetto «Mini Mella» insomma si sarebbe specchiata l’incertezza normativa delle misure anti-contagio. PER DISINNESCARE Le multe si annuncia una corsa contro il tempo. «Ho messo a disposizione il mio avvocato ai pescatori che vogliono impugnare le sanzioni davanti al giudice di pace - spiega il gestore del laghetto Massimiliano D'Amico -. Mi sto prodigando per tutelar i soci del laghetto perché il tempo stringe. Vorrei però capire anche per quale motivo a pagare un errore di altri debbano essere i cittadini. Ho consentito a tutti di entrare perché la legge me lo permetteva, ora scopro che la legge non è uguale per tutti». Una domanda legittima a cui le istituzioni dovranno ora dare risposta. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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