Montichiari, la strada dei cavatori vede la luce La variante in Consiglio

di V.MOR.
L’attesa per la strada dei cavatori dura da metà anni ’90
L’attesa per la strada dei cavatori dura da metà anni ’90
L’attesa per la strada dei cavatori dura da metà anni ’90
L’attesa per la strada dei cavatori dura da metà anni ’90

Un altro passo avanti, si spera decisivo, per completare la strada dei cavatori di Montichiari. Nel pomeriggio di lunedì prossimo, in aula consiliare verrà approvata la variante al progetto presentata dagli assegnatari delle attività dell’Ate 43. Anche se il progetto della strada che dovrebbe alleggerire il traffico tra la tangenziale e il centro abitato di Vighizzolo e Calcinatello non verrà sottoposto a valutazione ambientale strategica, in sede di esecuzione d'opera saranno rispettate tutte le prescrizioni richieste, a partire da quella dell'Arpa che ha fissato una serie di misure affinché il nuovo collegamento non interferisca con la fitta rete di canali della zona. Nel corso degli scavi dovrà essere poi campionato il materiale per escludere le contaminazioni da metalli pesanti ed altri inquinanti. Una prescrizione doverosa considerata la vulnerabilità del terreno e la presenza di discariche. Il tracciato non ha subito significative modifiche rispetto al progetto iniziale, ad accezione di quelle promosse per rendere più fluido il transito dei mezzi pesanti diretti sulla Sp 236 Goitese e su via San Giovanni. Il pacchetto di ritocchi prevede un ampliamento della carreggiata. «LE INNOVAZIONI relative all’andamento del tracciato - si legge nella relazione illustrativa della variante - sono di limitata entità e attengono a un limitato tratto in direzione Nord. Le innovazioni sono volte a fluidificare il transito veicolare pesante che percorrendo l’infrastruttura confluisce sulla Sp 236 e su via San Giovanni». La strada dei cavatori alleggerirà la tangenziale e le strade comunali dal traffico pesante che gravita su cave e discariche. A questo punto i lavori potrebbero iniziare tra qualche mese, anche se i precedenti sollecitano prudenza. In gestazione del 1993, il progetto è rimasto fermo a metà del guado per ben 27 anni. Ma adesso sembra sia la volta buona per ultimare un’opera che oggi è presa di mira anche dagli incivili che abbandonano rifiuti come lastre in amianto e scarti edili.

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