Montirone tornerà a respirare grazie al nuovo polmone verde

di Milena Moneta
Il futuro aspetto del bosco-collina di Montirone in una suggestiva  simulazione al computer
Il futuro aspetto del bosco-collina di Montirone in una suggestiva simulazione al computer
Il futuro aspetto del bosco-collina di Montirone in una suggestiva  simulazione al computer
Il futuro aspetto del bosco-collina di Montirone in una suggestiva simulazione al computer

Un bosco-collina con una superficie di oltre dodicimila metri quadri, quasi 2 chilometri di verde con più di 400 alberi e 800 arbusti da mettere a dimora, garantendo la biodiversità. A Montirone, in procinto di diventare più «green», si è chiusa lunedì sera una partita aperta fin dagli anni ’70 con l’adozione quasi unanime (un solo astenuto) in Consiglio comunale della variante al Piano di governo del territorio, denominata «comparto Alfa»: propone «un pacchetto di interventi e misure di tutela e mitigazione ambientale, con la creazione di una area di salvaguardia e di una fascia tampone di protezione all’abitato nel sito industriale Alfa Acciai, un passo avanti verso una nuova concezione di sostenibilità ambientale per pianificare il territorio», spiega il sindaco Eugenio Stucchi che un anno fa, affiancato dall’assessore all’Urbanistica Vivien Zinesi, ha iniziato un proficuo dialogo con l’ Alfa Acciai subentrata nel 2017 nel sito industriale della ex Stefana. Il progetto elaborato dall’urbanista Fabrizio Franceschini «rende fattibile quello che da decenni era solo un’ipotesi sulla carta, ovvero creare un cuscinetto di protezione tra il sito industriale e il vicino centro sportivo e le residenze poste ad est e a sud», spiega il sindaco e fa scattare la «preverdissement», piantumazione preventiva che «antepone la realizzazione di futuri sviluppi dell’area produttiva a quella di creare l’opera verde a vantaggio dell’ambiente», si legge nella relazione. Coinvolto anche l’agronomo Gabriele Zola che ha definito le specie e gli aspetti tecnici di impianto, il piano di manutenzione e “la facilità dello stesso così che la barriera vegetale sia sempre ben curata, esteticamente gradevole oltre che utile all’ambiente. Dopo decenni «finalmente mettiamo la prima pietra del famoso bosco - rimarca Stucchi - cui faranno seguito altri interventi di miglioramento ambientale. Oltre a bonificare le scorie lasciate dai precedenti proprietari, l’Alfa Acciai ha modificato il sistema produttivo sostituendo la fusione con lavorazioni a freddo: perciò niente scorie, polveri sottili, emissioni inquinanti, rumori molesti di un tempo». INFINE IN UN MOMENTO di contrazione economica si investono risorse a Montirone anche per la sua favorevole posizione logistica «coniugando sviluppo e attenzione all’ambiente, posti di lavoro e sostenibilità grazie al dialogo e alla negoziazione». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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