Montisola e
Pisogne, torna
l’allarme batteri

di Cinzia Reboni
Sul Sebino monitorati sette lidi
Sul Sebino monitorati sette lidi
Sul Sebino monitorati sette lidi
Sul Sebino monitorati sette lidi

Vecchi «veleni» e inquinanti del futuro. L’effetto combinato rischia di diventare letale per il lago d’Iseo soffocato da scarichi fognari non depurati e microplastiche. I risultati del monitoraggio della Goletta dei Laghi confermano l’emergenza del Sebino. Nei punti di prelievo delle acque sottoposte ad analisi microbiologiche, i valori di quelli della sponda bergamasca sono risultati entro i limiti di legge. Sulla riva bresciana due zone su tre hanno fatto registrare un forte inquinamento con concentrazioni superiori al doppio del limite di sicurezza di enterococchi intestinali ed escherichia coli. Il primo si trova a Montisola, precisamente in località Peschiera nei pressi dello scarico del Pontile nord, che torna ad essere «fortemente inquinato» dopo la parentesi dell’anno scorso che lo vedeva rientrare nei parametri di legge. C’è da registrare anche che, stando al Portale delle Acque del ministero della Salute, in questo punto è permessa la balneazione. Il secondo punto «fortemente inquinato» è a Pisogne in località Darsena, nei pressi dello sfioratore del Comune nel canale industriale. Anche in questo caso, l’ultimo monitoraggio aveva presentato valori nella norma. Buone notizie invece per Sulzano: il prelievo di fronte alla foce del torrente Calchere ha rilevato risultati «nei limiti». «Da almeno un decennio segnaliamo l’inquinamento delle acque a Peschiera di Montisola e a Pisogne, e anche quest’anno le analisi ci mostrano una situazione di grave compromissione - osserva Dario Balotta, presidente del Circolo Legambiente Basso Sebino -. Una situazione intollerabile perché, soprattutto per Montisola, segna un punto negativo in uno dei luoghi più belli e amati del lago». Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi. In Valcamonica, la depurazione di 12 Comuni non rispetta i parametri dell’Ue, e in molti impianti che scaricano nel Sebino sono state riscontrate concentrazioni anomale di fosforo e azoto all’uscita dai filtri. La fotografia scattata nella terza tappa lombarda della campagna condotta dal team di tecnici e volontari della Goletta dei Laghi di Legambiente affresca uno scenario a tinte fosche. «Con le analisi vogliamo mettere in luce situazioni critiche che sfuggono ai controlli tradizionali - spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Anche quest’anno sono le foci dei fiumi e dei torrenti, gli scarichi e le canalizzazioni che sboccano a lago i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, dovuta spesso all’insufficiente depurazione degli scarichi civili. Situazioni spesso cronicizzate che devono essere affrontate con urgenza, per garantire che la qualità dell’acqua sia all’altezza degli standard imposti dalle direttive europee e delle aspettative di residenti e turisti». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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