Nasce il «condominio sociale»
Il buon vicinato versione 2.0

di Flavio Marcolini
Una delle due palazzine coinvolte nel progetto «condominio sociale»
Una delle due palazzine coinvolte nel progetto «condominio sociale»
Una delle due palazzine coinvolte nel progetto «condominio sociale»
Una delle due palazzine coinvolte nel progetto «condominio sociale»

Da domani ai numeri civici 9 e 15 di via Farinati, a Calcinato, prenderà il via la prima esperienza di «condominio sociale», una sperimentazione inserita nell’ambito del progetto di welfare di comunità «Genera azioni» promosso dall'assessorato ai servizi sociali del Comune e realizzato grazie alla collaborazione di Coop. Casa di Brescia, proprietaria delle unità immobiliari del condominio.

L'INIZIATIVA mira alla costruzione di un «welfare prossimo» nelle relazioni tra gli abitanti del condominio, innovativo nelle risposte ai bisogni e ricompositivo delle risorse umane, economiche e sociali del quartiere.

«InFarinati», giocando sull’indirizzo del condominio, è il nome dato a questa prima esperienza di abitare consapevole, che offre l’opportunità di vivere le relazioni, di scambiarsi competenze, di dar vita a idee e progetti promossi dai cittadini e dai loro bisogni.

L’esperienza che si intende ricreare è vicina a quella che si poteva vivere nei palazzi e nei quartieri del secolo scorso, una sorta di microcosmi nei quali l’aiuto reciproco nello svolgimento dei piccoli lavoretti domestici, il reperimento degli alimenti e delle risorse e la spontanea solidarietà tra vicini costituivano solide basi del vivere.

LE FINALITÀ? Scoprire di avere vicini che sanno fare cose che possono esserti utili e viceversa, per poter contare sul supporto del tuo dirimpettaio e ricambiarlo con le reciproche competenze, per poter risparmiare ripartendosi le attività condominiali, per offrire ai propri bimbi un contesto amicale sicuro e ampio, per consentire agli anziani di ovviare alla diffusa solitudine, per garantire a tutti una miglior qualità della vita. Insomma, darsi una mano.

Ma non si tratta di spontaneismo. A vigilare su questa innovativa e sperimentale realtà, ci sarà la figura del «custode sociale», una sorta di tutor istituzionale deputato alla gestione dello spazio domestico comune, all’organizzazione delle attività, all’ascolto e all’accoglienza di esigenze, idee e dubbi.

L’ESPERIENZA sarà ripetuta, durante il triennio di progetto, dall’avvio di altre tre realtà analoghe e dalla messa a punto di altri strumenti sul tema dell’abitare che coinvolgeranno singoli cittadini, associazioni, enti specializzati.

Sul sito del progetto, www.welfaregenerazioni.it, è possibile consultare le azioni in corso e scoprire come parteciparvi.

Il progetto «Genera azioni» vede la partecipazione di sette amministrazioni comunali (Montichiari, Acquafredda, Calcinato, Calvisano, Carpenedolo, Remedello e Visano), cinque partner del privato sociale (consorzio Tenda, cooperativa La Sorgente, Associazione auto mutuo aiuto, cooperativa La nuvola nel sacco e Parrocchia di Santa Maria Assunta), un’ampia rete di realtà territoriali e il contributo economico di Fondazione Cariplo e Fondazione comunità Bresciana.

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