Non si vive di soli rossi è l’ora del vino bianco

di C.A.
Davide Lazzari
Davide Lazzari
Davide Lazzari
Davide Lazzari

Il Montenetto si veste di bianco: dalla terra dei grandi rossi arriva questa volta l’invito ad allargare la mente ed a guardare anche alle altre produzioni del territorio. Vini bianchi, ma anche bollicine, sempre più diffuse (ed a tratti anche interessanti) in quest’area della cintura periferica urbana che rappresenta l’ultimo baluardo delle piccole Doc bresciane. Ed allora via a «Montenetto in Bianco», due giorni di happy hour alla Cascina San Giorgio di Fenili Belasi, questa sera e domani dalle 19: abbinamento magari non esattamente territoriale ma comunque sfizioso con fritto di paranza, dress code ovviamente in bianco, due ticket, uno per degustare i bianchi Doc e Igt a 8 euro, uno per gli spumanti a 10 euro. «Non volevamo fare nulla di vetusto o troppo impostato - ha sottolineato ieri il vicepresidente del Consorzio Montenetto Davide Lazzari (anche presidente dei Giovani Coldiretti) presentando l’evento nella sede cittadina di Regione Lombardia con la presidente Maria Grazia Marinelli: con loro anche l’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi e la presidente della Pro Loco -. Abbiamo voluto evitare i formalismi ma questo appuntamento si inserisce nella volontà di lavorare per includere ed estendere i servizi delle nostre a cantine a quell’ambito del turismo esperienziale in crescita ormai in tutto il mondo: la gente non cerca più solo un vino, vuole un’emozione, un’esperienza. Noi siamo una piccola zona: Montenetto è una collina di 10 chilometri quadrati che produce in totale 250 mila bottiglie come una microscopica cantina, ma queste ridotte dimensioni consentono alla gente di entrare in contatto diretto con i vignaioli ed è su questo che dobbiamo puntare». I vini bianchi Doc (Turbiana il vitigno principe con una quota del 60% minimo) rappresentano circa il 35% della produzione del comprensorio. E piacciono, come dimostra l’Argento conquistato dal Fausto di Lazzari all’International Wine Challenge. A questi si aggiungono Igt, bianchi senza denominazione, ed oltre 20 miila bottiglie spumanti. «Vero, tutti ci conoscono come terra di rossi - ha detto Marinelli -. Ma abbiamo voluto ricordare che questa è anche zona di di grandi vini bianchi creando una nuova occasione di promozione del territorio». «Ad ottobre bisseremo comunque con un Montenetto in rosso» ha annunciato Lara Settura, presidente della Pro Loco di Capriano del Colle, mentre l’assessore Rolfi ne ha approfittato per ricordare come la mission di Regione Lombardia sia quella di accompagnare le aziende nel futuro sull’onda dei risultati di Expo: «Per il vino la Lombardia è una delle regioni europee più importanti: i numeri sono in continua crescita anche per quanto riguarda l’export, ma tanto c’è ancora da fare anche in termini di consapevolezza sul mercato interno e locale». •

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