Per la cena «proibita» multato il consigliere di maggioranza

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A sinistra il vicesindaco che si riposa dopo aver tagliato gratuitamente l’erba del parco comunale
A sinistra il vicesindaco che si riposa dopo aver tagliato gratuitamente l’erba del parco comunale
A sinistra il vicesindaco che si riposa dopo aver tagliato gratuitamente l’erba del parco comunale
A sinistra il vicesindaco che si riposa dopo aver tagliato gratuitamente l’erba del parco comunale

Una cena «proibita» tra amici ha presentato un conto salato ad un consigliere comunale di maggioranza con incarichi di «governo» a Bagnolo. Non tanto, o meglio non solo per la multa che dovrà condividere con i cinque invitati, quanto per il danno di immagine a livello politico e istituzionale. La vicenda, che ha fatto rapidamente il giro del paese, ha innescato una raffica di commenti ironici, ma anche indignati, delle persone che per due mesi sono state ostaggio del lockdown. IN FONDO, SIA CHIARO, non è successo nulla di grave, ma che il cattivo esempio venga dagli amministratori ha fatto fisiologicamente notizia. Tutto è accaduto venerdì scorso nella cascina di proprietà di Giovanni Lanzani, consigliere di maggioranza Lega con delega all’Agricoltura, alle porte del paese. Tra gli invitati alla cena c’era anche il marito dell’assessore alle Politiche alla famiglia e capogruppo di maggioranza del Carroccio. Galeotta è stata una persona che transitando nella zona, insospettito dalle auto parcheggiate nel piazzale, ha telefonato ai carabinieri della Compagnia di Verolanuova. Sul posto sono arrivate tre pattuglie che hanno interrotto la cena sul più bello. Preso atto della violazione del divieto, è scattata la sanzione amministrativa di 280 euro per assembramento e uscita non autorizzata per ognuna delle persone presenti. Sembra che nella confusione del momento, qualcuno sia riuscito a scappare nei campi vicini. Nessuna multa, ma tante polemiche per l’episodio accaduto domenica quando il vicesindaco Pietro Sturla è stato «paparazzato» mentre si prestava ad un «beau gest», ovvero a tagliare il verde nel parco - chiuso per ordinanza comunale - in compagnia di un volontario. Un intervento a suo modo lodevole, se non fosse che entrambi erano privi di mascherina e guanti. Il vicesindaco, finito il lavoro, si è poi intrattenuto a parlare con una persona che portava a spasso il cane: seduti su una panchina, a distanza ravvicinata, e anche in questo caso senza gli opportuni presìdi di sicurezza. La cosa non è passata inosservata nemmeno stavolta: qualcuno ha immortalato la scena con uno scatto fotografico. «Non dovrebbero essere proprio gli amministratori, che tanto parlano di legalità e rispetto delle norme, a dare per primi il buon esempio?», è la didascalia che accompagna la foto sui social. Secca la replica del sindaco Cristina Almici. «L’obbligo dell’uso della mascherina fuori casa è stato introdotto il 4 maggio da un’ordinanza della Regione Lombardia. In precedenza era sufficiente mantenere le distanze, specie se all’aperto. La foto è antecedente alle nuove misure, quindi il vicesindaco ha rispettato le regole». Cristina Almici non entra nel merito della sanzione erogata a Lanzani, ma in senso assoluto osserva: «Se i carabinieri fanno i controlli ed erogano sanzioni a chi non rispetta le normative, nulla da eccepire. È il loro dovere». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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