Piscina, la
riapertura rimane
un miraggio

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Anche quest'anno l'impianto di via Verdi a Manerbio è destinato a rimanere desolatamente deserto
Anche quest'anno l'impianto di via Verdi a Manerbio è destinato a rimanere desolatamente deserto
Anche quest'anno l'impianto di via Verdi a Manerbio è destinato a rimanere desolatamente deserto
Anche quest'anno l'impianto di via Verdi a Manerbio è destinato a rimanere desolatamente deserto

La «maledizione» della piscina continua. A meno di clamorose sorprese, per Manerbio si annuncia un’altra estate senza tuffi nello storico impianto di via Verdi, uno dei primi costruiti in provincia nel dopoguerra grazie agli investimenti della famiglia Marzotto, titolare dello storico lanificio. A metà dei lavori di riqualificazione della struttura, il Comune ha rescisso il contratto con l’impresa incaricata dell’operazione. La decisione sarebbe legata a due fattori: le incognite sulla futura gestione e l’insostenibilità dell’investimento previsto per riaprire la piscina. L’ennesima angusta strettoia in cui è finito l’impianto annesso al circolo del Tennis è stata resa pubblica dalle minoranze consiliari che gravitano attorno alla Lega che, in tempi non sospetti, ovvero un anno fa, avevano manifestato grande scetticismo sul piano finanziario dell’opera di restyling che avrebbe dovuto restituire il servizio alla comunità. Alla fine le preoccupazioni espresse da Ferruccio Casaro e Mario Mantovani - che auspicavano una programmazione più rigorosa di lavori e affidamento della struttura - hanno trovato conferma. L’operazione si è bloccata dopo il rinforzo del solaio.


LA SISTEMAZIONE ESTERNA della zona vasche è stata «congelata» dall’Amministrazione comunale in attesa che venga individuato il gestore. Il «nodo» è stabilire le regole d’ingaggio del solarium. Dei 140 mila euro stanziati per l’intervento, ne sono stati investiti 53 mila, ma al netto delle questioni finanziarie, il tempo stringe e c’è il rischio reale che le piscine restino ferme un’altra estate. Eppure, dopo una travagliata odissea, la situazione sembrava si fosse sbloccata a novembre, quando il Comune, versando una buonuscita al gestore, era tornato in possesso dell’impianto. L’Amministrazione civica di Manerbio, consapevole di non potersi accollare l’onere di occuparsi direttamente della struttura, si era prodigata nella ricerca di investitori privati. Ma trovare un partner è diventata un’impresa, alla luce della crisi che attraversano altre piscine comunali, soprattutto quelle esclusivamente all’aperto come appunto Manerbio, che pagano anche la concorrenza dei mega parchi acquatici.

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