Prima la massacra di botte poi dà alle fiamme la casa

di Valerio Morabito
L’incendio si è sviluppato al secondo piano di una palazzina  nel quartiere Fusetto di Carpenedolo L’alloggio devastato dalle fiamme appiccate dal 60enne romeno
L’incendio si è sviluppato al secondo piano di una palazzina nel quartiere Fusetto di Carpenedolo L’alloggio devastato dalle fiamme appiccate dal 60enne romeno
L’incendio si è sviluppato al secondo piano di una palazzina  nel quartiere Fusetto di Carpenedolo L’alloggio devastato dalle fiamme appiccate dal 60enne romeno
L’incendio si è sviluppato al secondo piano di una palazzina nel quartiere Fusetto di Carpenedolo L’alloggio devastato dalle fiamme appiccate dal 60enne romeno

Convinto di aver ucciso di botte l’amica che ospitava da qualche giorno ha dato alle fiamme l’appartamento per distruggere il cadavere. La vittima del pestaggio però non era fortunatamente morta e non appena il fumo ha saturato l’alloggio, gli acri miasmi l’hanno risvegliata. La 27enne è così riuscita a fuggire prima di essere aggredita dal fuoco. Quello che con il trascorrere degli accertamenti e delle indagini ha assunto i contorni di un tentato omicidio si è consumato ieri notte in via 2 Giugno nel quartiere Fusetto a Carpenedolo. NON APPENA i carabinieri hanno appurato cosa si nascondeva dietro il rogo divampato nell’alloggio, è scattata la caccia al responsabile del pestaggio e dell’incendio doloso che ha fatto perdere le proprie tracce. Si tratta di Petru Lucaci, romeno di 60 anni dipendente di un’impresa edile. La 27enne di nazionalità ucraina che da poche settimane condivideva con il manovale l’alloggio, dopo essere stata medicata al pronto soccorso di Montichiari è stata trasferita all’ospedale Civile. Nell’aggressione è stata colpita alla testa da un corpo contundente. Non appena sarà possibile, sarà ascoltata nuovamente dai carabinieri in quanto le difficoltà con la lingua italiana e un comprensibile stato di shock hanno reso il suo racconto frammentario. La sua testimonianza sarà fondamentale per fare piena luce sul movente del raptus del romeno che probabilmente era ubriaco. Non si esclude che la 27enne sia stata picchiata dopo aver respinto le avances sessuali del manovale. L’allarme è stato lanciato attorno all’una dagli inquilini dell’appartamento del piano inferiore rispetto a quello di Lucaci. «Eravamo ancora svegli ed abbiamo avvertito un’acre puzza di bruciato - racconta il capofamiglia -: abbiamo chiamato subito i Vigili del fuoco». NEL GIRO DI POCHI minuti è arrivata una squadra del 115 di Castiglione delle Stiviere. In meno di un’ora i Vigili del fuoco sono riusciti a domare le fiamme impedendo che si propagassero anche alle altre abitazioni. In contemporanea, nel vicino parco del Fusetto, un gruppo di giovani ha prestato i soccorsi alla 27enne ritrovata distesa su una panchina in stato semiconfusionale. La vittima ha raccontato in lacrime di essere in Italia da qualche giorno ospitata nell’appartamento di Petru Lucaci e a sommi capi ha ricostruito l’aggressione. La 27enne è stata trasportata all’ospedale di Montichiari dove i medici alla luce delle sue gravi ferite hanno disposto il trasferimento al Civile di Brescia. Stando ai primi riscontri, la giovane ucraina è stata colpita con un arnese da cucina, un mattarello o addirittura un batticarne. Le indagini sono affidate ai carabinieri della stazione di Carpenedolo e ai colleghi del Radiomobile della compagnia di Desenzano. La ricostruzione appare nitida nella sua dinamica essenziale: la ragazza a causa delle botte è svenuta. A quel punto Petru Lucaci ha letteralmente perso la testa e con l’ausilio di sostanze infiammabili ha appiccato le fiamme nell’alloggio. Fortunatamente la vittima si è risvegliata appena in tempo per sfuggire al rogo e alla morte. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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