Provincia, calano
le multe. In
cassa 3 milioni in meno

di Cinzia Reboni
Sulle contravvenzioni al codice della strada ha pesato l’effetto lockdown dei primi mesi del 2020
Sulle contravvenzioni al codice della strada ha pesato l’effetto lockdown dei primi mesi del 2020
Sulle contravvenzioni al codice della strada ha pesato l’effetto lockdown dei primi mesi del 2020
Sulle contravvenzioni al codice della strada ha pesato l’effetto lockdown dei primi mesi del 2020

Con 9 favorevoli e 6 astenuti, è stata approvata ieri in Consiglio provinciale la variazione al bilancio di previsione 2020-2022, primo punto all’ordine del giorno di una seduta-fiume che ha trattato 11 argomenti. Come ha spiegato il consigliere Diletta Scaglia illustrando i capitoli di spesa, tra le minori entrate legate all’effetto-Covid, a parte gli introiti tributari, ci sono anche le sanzioni del codice della strada, che «peseranno» sul bilancio per 3 milioni di euro, passando da 42 a 39. Secondo gli accertamenti aggiornati al 12 ottobre, «sono già stati incassati 21 milioni - ha sottolineato Matteo Micheli -: mi chiedo come, in poco più di due mesi, potranno entrare i 18 milioni che ancora mancano per rispettare la previsione di bilancio». ALBERTO LANZONI, funzionario del Broletto per il settore Contabilità e bilancio ha spiegato come «gli accertamenti non sono ancora finiti e gli importi andranno verificati in base alle sanzioni erogate. Gli importi delle multe non pagate entro 60 giorni raddoppiano. Anche nel 2019, al 14 ottobre erano 19 i milioni di euro incassati, e a fine anno sono diventati 47». Sotto la lente dei consiglieri sono finiti anche i 50 mila euro destinati ad uno studio affidato all’Università di Brescia per un progetto sulle aree omogenee. «Non vorrei che, come già successo in altre occasioni, si delegasse a terzi una scelta che deve essere politica - ha spiegato Cristina Almici -. Ai tecnici va data la direzione su come strutturare il percorso, ma è la politica che deve tornare ad esprimersi. É necessario attuare un tavolo di confronto, e solo dopo dare il via allo studio da parte dell’Università». La proposta ha trovato d’accordo il presidente Samuele Alghisi. In aula è approdato anche il rilancio del comprensorio del Maniva che prevede il potenziamento del dominio sciabile da parte dei Comuni di Bagolino e Collio. «Un iter procedurale molto articolato - ha sottolineato Riccardo Davini, dirigente del settore Pianificazione del Territorio del Broletto -: l’accordo di programma risale al 2011, quindi è stata avviata la Vas, ancora in corso». Diverse le posizioni dei consiglieri in aula: Marco Apostoli si è detto «preoccupato di un percorso che prevede colate di cemento e persino una nuova strada di collegamento. Bisogna fare una riflessione su queste aree e sul fatto che c’è sempre meno neve naturale. É necessario diversificare l’offerta turistica e capire se quello che si sta progettando è economicamente valido per reggere nei prossimi vent’anni». «Se si vogliono attirare i turisti, bisogna fare investimenti - ha replicato Matteo Micheli -. Valuteremo l’accordo di programma quando tornerà in quest’aula, dopo il parere della Regione». Ha fatto seguito la mozione di Massimo Tacconi per l’istituzione di un ente sovracomunale della Bassa. «Da tempo - ha spiegato - la pianura necessita di un organismo che possa fare da collante per far fronte a tutte le necessità della Bassa che, diversamente da altre aree provinciali come le valli e i laghi, soffre la mancanza di organismi di aggregazione, compresa la possibilità di intercettare risorse a livello nazionale e attraverso bandi europei, non sempre di facile accessibilità». Una proposta che ha trovato l’approvazione unanime e ha strappato ad Alghisi la promessa di «costituire quanto prima il Tavolo». •

Suggerimenti