Pusher arrestata per estorsione

di V.MOR.
La pusher fermata dai carabinieri con in borsa le banconote segnate
La pusher fermata dai carabinieri con in borsa le banconote segnate
La pusher fermata dai carabinieri con in borsa le banconote segnate
La pusher fermata dai carabinieri con in borsa le banconote segnate

Era finita in un vicolo cieco: da una parte la dipendenza alla cocaina, dall’altra le minacce sempre più pressanti della pusher che pretendeva il pagamento di 1.200 euro di forniture di stupefacente. A quel punto la sua unica via d’uscita è stata rivolgersi ai carabinieri della Compagnia di Verolanuova. La fine di un incubo per l’operaia 40enne di Poncarale rimasta senza lavoro a causa del coronavirus e taglieggiata da una coetanea residente in città da cui si riforniva di droga. L’asticella delle minacce si è alzata giorno per giorno fino alla telefonata che ha terrorizzato la vittima. «Sai chi ti mando, stai attenta che so dove abiti, il tempo è scaduto tra poco arrivano», le ha intimato la spacciatrice, un’insospettabile libera professionista. Spaventata a morte l’operaia si è rivolta ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Gli investigatori hanno ricostruito l’intera vicenda iniziata lo scorso anno, quando la 40enne aveva una relazione sentimentale con il fratello della spacciatrice. La storia d’amore è finita, ma i rapporti tra pusher e cliente sono proseguiti. A marzo l’operaia ha perso il lavoro e non è più riuscita a fare fronte ai pagamenti della cocaina. I carabinieri hanno deciso di allestire una trappola per incastrare la taglieggiatrice. La vittima le ha dato appuntamento in un bar di Flero dicendo di essere pronta a versargli 400 euro, primo anticpo del debito. Le banconote sono state fotocopiate dai carabinieri che, appostati in borghese, hanno fermato la pusher nel piazzale del locale. Ieri mattina l’arresto è stato convalidato: la 40enne attenderà il processo agli arresti domiciliari. •

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