Qualche ratto come coinquilino ma per il sindaco è solo degrado

di Riccardo Caffi
Fa discutere l’ordinanza di derattizzazione del Comune di Orzinuovi
Fa discutere l’ordinanza di derattizzazione del Comune di Orzinuovi
Fa discutere l’ordinanza di derattizzazione del Comune di Orzinuovi
Fa discutere l’ordinanza di derattizzazione del Comune di Orzinuovi

Da una parte c’è una storia di convivenza per niente difficile che, se analizzata con attenzione, potrebbe smontare in un colpo solo paure, ossessioni e pregiudizi sul mondo animale; dall’altra l’aridità dei regolamenti d’igiene e di un pensiero sterilizzato che non tollera presenze viste solo come minacciose. Si può riassumere così la vicenda che ha preso corpo a Orzinuovi. GLI ELEMENTI del caso sono ratti e gatti che vivevano in pace, senza che gli uni diventassero la cena degli altri, nel piccolo Eden loro riservato in una casa al numero 29 di viale Isonzo. Costanza Zucchi, conosciutissima botanica ed ex docente della scuola media della cittadina, e soprattutto animalista convinta, ha provveduto finora a ogni necessità della colonia felina e della famiglia di roditori, procurando il cibo e curando ogni individuo dalle eventuali malattie. Poi è arrivato il nuovo sindaco Gianpietro Maffoni, il quale con una ordinanza ha stabilito che quei ratti, in tutto sono solamente 8, sostanzialmente animali domestici per Costanza Zucchi che ne ha già visto scomparire qualcuno per colpa del terrore di qualche vicino, vanno eliminati. L’insegnante e botanica, oggi in pensione, si è sempre occupata fin da ragazza della colonia di gatti senza padrone che vivevano tra porta Sant’Andrea e la rocca San Giorgio, e quando i mici sono stati sfrattati a causa dei lavori di sistemazione dello storico edificio ha continuato a prendersi cura dei randagi, trovando loro un nuovo habitat in periferia, tra i lotti inedificati della zona industriale. Ogni sera porta loro del cibo, recuperato il più delle volte con la collaborazione degli orceani. Depone sul marciapiede la vaschetta e gli animali escono dai rovi e dalle sterpaglie, chiamati per nome e conosciuti uno a uno. Quelli ammalati o feriti li porta nella sua casa in viale Isonzo, dove per quanto possa sembrare strano simpatizzano con i ratti «che qui ci sono sempre stati - puntualizza Costanza -. Sono animali sani, che circolano liberamente, trovano il cibo nei bidoni per il compostaggio e non mi danno alcun fastidio». Ora in alcuni angoli del giardino ha sistemato delle gabbiette, e uno alla volta sta provando a catturarli per liberarli in campagna. Quando ci riesce, ovviamente, perché il Rattus norvegicus è un animale intelligente e non si lascia prendere facilmente. «Purtroppo quei “cretini” corrono sui muretti delle abitazioni confinanti a farsi vedere e allarmando i vicini», dice costernata l’ex professoressa. In effetti la vista dei roditori lunghi una spanna che gironzolano agili e flessuosi sui muri, scavano gallerie o sconfinano nel giardino accanto ha creato inquietudine negli abitanti. Qualcuno, come detto più sopra, ha fatto inizialmente ricorso al veleno, poi il disagio si è fatto sentire in Comune. E COSÌ Maffoni ha ordinato l’urgente disinfestazione-derattizzazione dell’area. «Vista la comunicazione dell’Ats Franciacorta servizio Veterinario con la quale a seguito di sopralluogo effettuato congiuntamente con agenti di polizia locale si evidenziava uno stato di degrado dell’area - recita il provvedimento - che potrebbe avere come conseguenza una proliferazione incontrollata di animali infestanti», il sindaco ordina a Costanza Zucchi di procedere immediatamente al taglio delle sterpaglie e alla lotta ai roditori mediante l’impiego di biocidi. Riuscirà a convincerla a uccidere i suoi ospiti? Crediamo proprio di no. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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