Quattro lutti in un giorno: «Le lacrime sono finite»

di M.MO.
Marco Trivella
Marco Trivella
Marco Trivella
Marco Trivella

Quattro lutti in un solo giorno: Montirone è di nuovo colpito al cuore. Il killer invisibile si è portato via Luigi Boldrini (83 anni) - il figlio Federico, grave in ospedale, combatte ancora la sua battaglia -, Marco Trivella (87 anni), ricoverato in una casa di cura ad Asola e che pochi giorni fa, sempre a causa del Covid-19, aveva perso la moglie Maria Lombardi. Li piangono i figli Daniele e Liliana, rimasti orfani in meno di una settimana. E ancora Angela Caldera, vedova Somenzi (96 anni), ricoverata nella casa di riposo di Ghedi e «il cui decesso è stato certo accelerato dal Coronavirus - spiega il sindaco Eugenio Stucchi - così come nel caso di Elsa Bormetti, vedova Andreis, morta in casa e quindi senza un tampone. Ma anche in questo caso ho disposto le stesse regole utilizzate nei decessi per Covid-19, perché tendenzialmente la causa è sempre la stessa». Originaria di Ponte di Legno, sarà tumulata in Valle, dove ieri si è svolto il rito funebre, con i figli Gianfranco e Meris. «ALTRE LACRIME per la nostra comunità - prosegue Stucchi -. Lacrime che ho esaurito da un pezzo dato che contiamo almeno 26 morti tra noi per Covid-19, al di là dei dati ufficiali che continuano a essere approssimativi per difetto. Il virus è forse fiaccato, ma non certo vinto. Se capitano giorni in cui ringraziamo il Signore di non aver avuto alcun nuovo contagio da aggiungere alla triste conta, ecco che il giorno appresso dobbiamo affrontare il dolore per un morto in più. Stavolta addirittura quattro». Montirone, che secondo una ricerca per ricostruire le dinamiche della trasmissione ha il triste primato del primo bresciano sospettato di contagio a fine gennaio, registra anche una quantità significativa di infettati rispetto al numero di abitanti: per l’Ats 60 su poco più di cinquemila residenti. Nel dolore generale anche qualche nota positiva. «Non dico di allegrezza perché non possiamo permettercelo - riprende Stucchi - ma di speranza. Una signora mi ha telefonato per dirmi che suo marito era stato dimesso dall’ospedale: intubato per due settimane ha perso 14 chili, ora inizia la faticosa ripresa, ma per fortuna è tornato nella sua famiglia, tra i suoi affetti». Il primo cittadino è in costante contatto telefonico con le famiglie che hanno parenti in ospedale, «per incoraggiarli e nella speranza di avere buone notizie». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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