LA SENTENZA

Quote latte, annullate multe per 30 milioni

di Mario Pari
Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di trecento allevatori bresciani e ordina di rivedere i penalizzanti tetti produttivi imposti alle aziende
Un’immagine della battaglia condotta dagli allevatori della Bassa contro le multe sulle quote latte: il Consiglio di Stato ha annullato sanzioni per 30 milioni
Un’immagine della battaglia condotta dagli allevatori della Bassa contro le multe sulle quote latte: il Consiglio di Stato ha annullato sanzioni per 30 milioni
Un’immagine della battaglia condotta dagli allevatori della Bassa contro le multe sulle quote latte: il Consiglio di Stato ha annullato sanzioni per 30 milioni
Un’immagine della battaglia condotta dagli allevatori della Bassa contro le multe sulle quote latte: il Consiglio di Stato ha annullato sanzioni per 30 milioni

Quote latte: multe annullate per oltre 30 milioni di euro, con riferimento a quattro annate agrarie. Ma non solo. Il Consiglio di Stato ha anche fatto decadere le comunicazioni sui tetti produttivi per le annate in questione e con le conseguenti ripercussioni sulle multe. Si tratta del periodo che va dal 1997 al 2001. Un percorso legale intrapreso con primi ricorsi e che, passando per l'Europa è arrivato alla sentenza di ieri. A più di 20 anni di distanza da quando gli splafonamenti, quindi produzione oltre le quote stabilite allora, erano al centro di un dibattito eufemisticamente acceso. Ad illustrare le novità sopraggiunte nella giornata di ieri è l'avvocato Fabrizio Tomaselli che segue le vicende delle quote latte da quando infiammavano le cronache con le proteste, ma in particolare, ancora oggi assiste molte aziende agricole alle prese con queste vicende. «Le due sentenze del Consiglio di Stato - spiega - innanzitutto riguardano ben 300 aziende bresciane. La questione importante non è solo quella delle multe annullate, ma dell'attribuzione di quote. La normativa comunitaria diceva che le quote non utilizzate non le puoi mettere solo a favore delle zone svantaggiate come la montagna, ma il quantitativo non prodotto va ridistribuito a tutti perché deve andare a vantaggio di tutti. La sentenza della Corte di giustizia ha detto che la distribuzione deve essere proporzionale a tutti, non solo a favore di qualcuno che godeva di un vantaggio eccessivo. Sono quindi stati stabiliti due principi: le multe vanno riconteggiate ridistribuendo a favore di tutti i produttori quelle quote che non erano state utilizzate». «Si tratta - prosegue il legale - di compensazione proporzionale e per certe aziende le multe delle quote latte diminuiscono anche del 60% o forse più. Quello che cambia è il meccanismo di compensazione. Il passaggio fondamentale è che se avessi avuto una quota corretta non avrei splafonato». Le sentenze del Consiglio di Stato hanno quindi recepito la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 27 giugno 2019. Nel mirino della Corte di Giustizia Europea è quindi finita la legge 118 del 1999, che converte un decreto legge che introduceva i criteri di compensazione con categorie prioritarie. Quegli agricoltori che andavano, in sostanza compensati prima degli altri. Un caso era per esempio quello delle zone di montagna. Chi era in una zona svantaggiata non pagava la multa. Ora invece «si dovrà procedere con la compensazione proporzionale» con la «ridistribuzione per tutti» Una lunga battaglia, quindi che nel frattempo ha visto aziende chiudere anche per i problemi sorti allora quando la situazione della filiera del latte era pesantemente in crisi.© RIPRODUZIONE RISERVATA.

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