Reti di protezione tagliate Tutti possono entrare nel perimetro dello scalo

di V.MOR.
Le reti di protezione sono state tagliate in più punti del perimetro
Le reti di protezione sono state tagliate in più punti del perimetro
Le reti di protezione sono state tagliate in più punti del perimetro
Le reti di protezione sono state tagliate in più punti del perimetro

Le zone abbandonate dell’aeroporto militare, al confine con lo scalo D’Annunzio, sono diventate terra di nessuno. Buona parte delle reti con filo spinato che circondano l’enclave tra i due scali è stata tagliata. Il fenomeno si presenta da tempo, ma solo dopo la fine del lockdown è partita la segnalazione all’Anac e alle autorità. L’accesso senza controllo nella zona di cuscinetto delle piste potrebbe creare problemi di sicurezza. A essere state divelte sono anche le reti in prossimità dello scalo Gabriele D’Annunzio, ovvero nelle vicinanze della pista. Il sospetto è ricaduto sui cacciatori che userebbero le praterie dell’aeroporto militare dismesso come campo di addestramento per i cani. Ma si tratta di un’ipotesi, considerato che in passato sono stati segnalati movimenti notturni sospetti all’interno del perimetro dello scalo. Sullo sfondo resta l’ennesimo caso di strutture militari dismesse abbandonate. Tra il D’Annunzio e la ex caserma Serini si trova, il relitto della base missilistica chiuda da mezzo secolo. Il sito è intoccabile, nel senso che non può essere venduto a privati o riconvertito: all’interno le casermette sono lasciate al loro destino. In alcune sembra che il tempo si sia fermato. Le carte da gioco su un tavolo, i pannelli della fureria con i nomi e cognomi dei militari di turno durante le ultime guardie. SEI GLI HANGAR, ormai vuoti, che a fatica si reggono in piedi. Come i bunker e altre casermette, che nel corso del tempo sono stati ripuliti dai pochi oggetti di valore che erano presenti all’interno. Nell’ampia zona missilistica è presente anche una cabina elettrica e alcuni serbatoi in cui era custodito il gasolio. A dimostrazione che persino quest’area, per essere messa in sicurezza, avrebbe bisogno di una bonifica. Ed è proprio in quest’area che, di recente è stata ritrovata la carcassa di un cane da caccia impiccato alla finestra di una casermetta. Episodio che ha spinto carabinieri e guardie zoofile a ispezionare il luogo per provare a risalire ai responsabili del gesto. Operazioni, al momento, che non hanno portato al risultato sperato visto che il cane era sprovvisto del microchip.

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