Roccafranca, Franzelli in pista

di M.MA.
Marco Franzelli
Marco Franzelli
Marco Franzelli
Marco Franzelli

È arrivato l’europarlamentare uscente Oscar Lancini a «lanciare» la candidatura a sindaco (il quota Lega) di Roccafranca di Marco Franzelli. È successo nei giorni scorsi, e il leghista di Adro si è presentato in compagnia del parlamentare Paolo Formentini, dei consiglieri regionali Francesco Ceruti, Simona Tironi, Floriano Massardi e di quello provinciale Giacomo Massa. Da tempo annunciata, la candidatura è stata finalmente seguita anche dalla lista. Si chiama «Tutti per Marco Franzelli sindaco» e gode del sostegno di Forza Italia, Lega nord, Fratelli d’Italia e della Civica Roccafranca Ludriano; che è stata presentata sia nel capoluogo, sia nella frazione con due serata per raccontare dei progetti previsti in caso di elezione. 29 anni, da sempre militante del Carroccio, Franzelli era stato eletto quasi dieci anni fa diventando vicesindaco, carica che ha ricoperto fino al 2014. Geometra, si occupa di consulenza del lavoro e recentemente ha raccolto la richiesta di incarico di referente territoriale dell’eurodeputato Lancini. «La mia candidatura richiede il sostegno di tutti - spiega -, la Lega è la mia bandiera ma a Roccafranca, paese che amo, non voglio portare un’amministrazione monocolore. Saremo aperti alle istante di tutti». I punti cardine? «Parto dalla sicurezza, perché ci hanno cancellato circa 120 mila euro di finanziamenti per la videosorveglianza. Oggi se va bene ne funzionano un paio per il riconoscimento targhe, mentre i cittadini devono sapere che quelle per l’ordine pubblico non funzionano ancora». I lavori pubblici? «Non avrei speso 800 mila euro per la nuova piazza Europa. Se la Giunta la voleva poteva spendere la metà e con il resto fare piste ciclopedonali e manutenzione. Non parliamo poi dei parcheggi che hanno cancellato. Oggi il mercato per stare in piazza dei Tigli richiede ogni giovedì la chiusura di via Kennedy». Tra le critiche anche quella contro la chiusura della farmacia comunale: «Era un servizio pubblico utilissimo, l’abbiamo svenduto per fare cassa e per una piazza di cui ci pentiremo. E dire che l’ente locale aveva voluto a tutti i costi quella farmacia pubblica a Ludriano». •

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