Roma tarpa
le ali al «volo»
dell’aeroporto

di Valerio Morabito
I Ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali hanno congelato il piano di sviluppo del «D’Annunzio»
I Ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali hanno congelato il piano di sviluppo del «D’Annunzio»
I Ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali hanno congelato il piano di sviluppo del «D’Annunzio»
I Ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali hanno congelato il piano di sviluppo del «D’Annunzio»

Una doccia gelata. Arrivata proprio mentre l’aeroporto di Montichiari stava attraversando un momento magico, il migliore da quando è stato aperto. Il Ministero all’Ambiente ha bloccato il progetto di ampliamento dello scalo. Non è in discussione l’opera di potenziamento, ma i tempi di apertura dei cantieri auspicati dalla società Catullo che gestisce il «D’Annunzio» si dilateranno. Il Ministero ha chiesto una serie di complessi approfondimenti sul dossier depositato a Roma. L'Enac dovrà fornire delle informazioni extra così da consentire a enti e privati di presentare osservazioni calibrate alla reale portata del progetto. C’È TUTTO IL TEMPO a disposizione considerato che il piano di sviluppo sul D’Annunzio deve coprire un arco di tempo compreso tra il 2025 e il 2030, ma il rischio è che a partire dal prolungamento della pista considerato strategico, l’opera finisca sotto un fuoco incrociato di osservazioni. Ma quali sono le perplessità esternate sullo studio d’impatto ambientale avanzate da Roma? In primo luogo il Ministero dell’Ambiente, tramite la commissione tecnica di verifica, ha chiesto approfondimenti riguardo il traffico cargo-posta, dove è prevista una crescita nei 12 anni del 2000%. Una crescita esponenziale di atterraggi e decolli che richiederà adeguate misure di mitigazione dell’inquinamento atmosferico e acustico. Tra l’altro, si legge nella relazione ministeriale «occorre presentare uno studio che valuti gli impatti delle nuove opere sulla salute pubblica, con adeguati confronti tra la situazione attuale e quella prevedibile nello scenario di massimo sviluppo del masterplan aeroportuale». ANCHE il Ministero per i Beni e le attività culturali ha chiesto ulteriori approfondimenti per tutelare i beni architettonici dell’intera area. «Riguardo agli aspetti archeologici, come segnalato dalla Soprintendenza, il sedime del piano di sviluppo aeroportuale ricade nel territorio di Montichiari, Castenedolo e Ghedi che risulta interessato da un’alta frequenza di siti archeologici di varia epoca, dalla Preistoria all’Età Medievale», è stato messo in evidenza. Sullo scalo di Montichiari sono previsti 100 milioni di euro di investimenti a partire dal prolungamento della pista di oltre un chilometro per consentire l'atterraggio e il decollo di velivoli cargo a pieno carico in volo sulle rotte di Cina e Stati Uniti. In agenda anche la costruzione di magazzini e di un centro di assistenza tecnica. Intanto anche a maggio, secondo i dati di Assaeroporti, lo scalo D’Annunzio ha fatto registrare un +19,9% di traffico cargo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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