Scatta la retata...
di pescatori.
Sanzioni per oltre 21 mila euro

di Valerio Morabito
Cinquantaquattro pescatori rischiano una sanzione di oltre 400 euro Il laghetto teatro dei controlli effettuati  dalla Polizia locale di Flero
Cinquantaquattro pescatori rischiano una sanzione di oltre 400 euro Il laghetto teatro dei controlli effettuati dalla Polizia locale di Flero
Cinquantaquattro pescatori rischiano una sanzione di oltre 400 euro Il laghetto teatro dei controlli effettuati  dalla Polizia locale di Flero
Cinquantaquattro pescatori rischiano una sanzione di oltre 400 euro Il laghetto teatro dei controlli effettuati dalla Polizia locale di Flero

Una retata di...pescatori. Cinquantaquattro appassionati di lenza, ami e galleggianti sono rimasti intrappolati nelle anguste maglie del limbo normativo dei decreti e rischiano di dover pagare sanzioni per oltre 21 mila euro. Il caso accaduto nel laghetto di pesca sportiva «Mini Mella» a Poncarale è lo specchio del caos che regna sulle misure varate dal Governo e dalla Regione per fronteggiare il rischio contagio. In una giornata in cui vigeva la zona arancio, sono stati sorpresi dalla Polizia locale di Flero mentre gettavano la lenza nel bacino artificiale. Nessuno era residente a Poncarale e tutti sono stati sanzionati per essersi spostati dal Comune di residenza senza giustificati motivi. Il gestore del laghetto Massimiliano D’Amico ha però subito messo in evidenza l’incongruenza tra direttive del Governo e misure regionali. «LA REGIONE ha varato l’ordinanza 649 che fa riferimento anche alla caccia e pesca sportiva che può essere svolta nell’intera provincia e non solo nel Comune di residenza, ma il giorno dei controlli essendo in vigore la zona arancione i vigili hanno trascritto i nominativi di 54 pescatori del laghetto, per poi sanzionarli, in quanto hanno contestato che tutti gli iscritti non risultano residenti a Poncarale». Eppure l’ordinanza della Regione sembra non lasciare spazio a interpretazioni: «l’attività di pesca professionale è consentita in tutta la Lombardia e lo svolgimento dell’attività di pesca dilettantistico sportiva, compresa quella subacquea e con l’uso di natante, è limitata esclusivamente nel territorio della provincia di residenza, domicilio o abitazione». Massimiliano D’Amico ha chiesto chiarimenti contattando telefonicamente la Prefettura di Brescia. «Mi è stato risposto - spiega il titolare del laghetto di pesca sportiva di Poncarale - che le norme contenute nel Dpcm rendono priva di efficacia l’ordinanza della Regione». Una vicenda paradossale, dovuta a cavilli burocratici e decisioni contenute nei documenti di Stato e Regione. «Sto cercando di tutelare i miei iscritti – aggiunge Massimiliano D’Amico – e capire per quale motivo a pagare un errore di altri debbano essere i cittadini. Ho consentito a tutti di entrare perché la legge me lo permetteva, ora scopro che la legge non è uguale per tutti». E adesso è corsa contro il tempo per evitare che vengano notificate le sanzioni ai 54 pescatori provenienti dai paesi della Bassa e dell’Hinterland. «SE ENTRO IL 17 GENNAIO non arriverà un chiarimento dalla Prefettura – conclude D’Amico – dal 18 la Polizia locale inizierà a sanzionare tutti i soci del laghetto». Nel caso in cui si dovesse procedere alla notifica delle multe, il gestore del Mini Mella di Poncarale è pronto ad impugnarle davanti al giudice di pace. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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